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Merano

Zona ricreativa diga sul rio della Muta: la nuova area verde è realtà

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Credit foto Ufficio stampa Provincia Autonoma di Bolzano
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Al confine tra Merano e Lagundo, l’Ufficio bacini montani ovest ha costruito una diga per proteggere dalle colate detritiche del rio della Muta e del rio di San Pietro. Il progetto congiunto voluto e creato dall’Ufficio sistemazione bacini montani ovest, dalla Giardineria comunale di Merano e dai ragazzi della classe 4C del Liceo scientifico di Merano, ha consentito di trasformare l’area in una zona ricreativa verde, grazie alla piantumazione di 300 siepi e 27 alberi, tra i quali rose selvatiche, meli, ciliegi, castagni e mandorli, querce, ligustri, sambuchi, cornioli e salici.

Oggi (12 giugno) si è tenuta l’attesa inaugurazione della zona, alla presenza di numerose autorità. Erano presenti l’assessore provinciale alla Protezione civile Arnold Schuler, il direttore dell’Ufficio sistemazione bacini montani Ovest Peter Egger, la vicesindaca di Merano, Katharina Zeller, il dirigente del Liceo scientifico “Albert Einstein” di Merano Alois Heinrich Weis, i ragazzi della classe 4C guidati dall’insegnante Thomas Spitaler, il direttore della Giardineria comunale Wolfram Pardatscher assieme alla sua predecessora, Anni Schwarz.

Il taglio del nastro è stato effettuato dal sindaco di Lagundo, Ulrich Gamper, che ha dichiarato aperta la zona ricreativa per la popolazione, che fa parte di un progetto di salvaguardia della frazione di Quarazze, fra Merano e Lagundo.

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Gli eventi estremi sono in aumento“, ha sottolineato l’assessore provinciale Arnold Schuler durante l’odierna cerimonia. “Per tale motivo le strutture di protezione sono di fondamentale importanza e grazie a questo progetto congiunto, che abbraccia anche l’edilizia naturalistica e l’ambito ricreativo, possiamo contribuire alla sensibilizzazione nel campo della protezione civile“.

Anche il direttore dell’Ufficio sistemazione bacini montani Ovest, Peter Egger, ha rimarcato il valore dell’opera, fondata su tre pilastri fondamentali: “Già nel 2011 il Dipartimento, guidato dal mio predecessore, Mauro Spagnolo, ha investito nella protezione delle aree abitate dalle inondazioni del rio della Muta e San Pietro, dapprima con uno stanziamento di due milioni di euro, seguito da un altro investimento di mezzo milione di euro. Oltre alla sicurezza, il secondo pilastro del progetto è l’ecologia, che sta portando alla creazione di un biotopo adiacente. Il terzo elemento riguarda l’ambito ricreativo: è importante, infatti, che le persone vengano messe al centro dei nostri progetti”.

Gli studenti premiati con il “Premio Scopoli”

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Alla cerimonia era presente anche una delegazione della Società germanica dendrologica (Deutsche Dendrologische Gesellschaft), con sede a Ahrensburg, vicino ad Amburgo, che ha voluto premiare il lavoro e l’impegno delle ragazze e i ragazzi della classe 4C consegnando loro il premio “Scopoli”.

Il riconoscimento prende il nome dal botanico e medico Johann Anton Scopoli, del quale quest’anno ricorrono i 300 anni della scomparsa. La cerimonia di premiazione si terrà martedì 13 giugno, alle ore 9.45, nei giardini di Castel Trauttmansdorff.

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