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Violenza sulle donne: anche in Alto Adige passi concreti per la prevenzione

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Di violenza di genere e di prevenzione di questo fenomeno trasversale nella società, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, hanno parlato in videocall il presidente della Provincia Arno Kompatscher, assessore provinciale per le pari opportunità, e Monika Hauser, medica ginecologa di origini altoatesine, co-fondatrice e presidente dell’organizzazione per i diritti delle donne Medica Mondiale.

Alla videocall ha partecipato quale punto di riferimento della Hauser in Alto Adige, Sissi Prader. Al centro del colloquio tre temi: la realizzazione di uno studio scientifico sulla realtà delle donne in Alto Adige, con due generazioni a confronto, la modifica della legge provinciale istitutiva delle case delle donne, e l’istituzione di un centro di coordinamento provinciale per la prevenzione della violenza sulle donne.

Studio sulle donne in Alto Adige






Tramite uno studio scientifico a livello provinciale Monika Hauser e la Commissione provinciale per le pari opportunità intendono fotografare la situazione delle donne in Alto Adige anche per quanto concerne gli aspetti della violenza di genere.

Sarà condotta una ricerca qualitativa prendendo in esame un campione di 40/60 donne di due differenti generazioni. Si partirà dalla Val Venosta per passare alla Val Pusteria, due aree rurali. Saranno intervistate le donne anziane e le loro figlie per verificare i mutamenti”, ha spiegato Hauser al presidente Kompatscher. Dallo studio potranno essere evinte indicazioni utili per la prevenzione, da poter utilizzare per azioni concrete tramite l’auspicato centro di coordinamento provinciale. Il presidente Kompatscher, salutando l’iniziativa, ha proposto di approfondire le questioni del finanziamento provinciale dello studio in un confronto a livello tecnico con l’Ufficio innovazione, ricerca e università.

Centro coordinamento e modifica legge provinciale

Da parte sua il presidente Kompatscher ha riferito due importanti interventi attualmente sottoposti all’esame del Consiglio provinciale. Uno è la mozione presentata dalla maggioranza proprio per la creazione del centro di coordinamento provinciale che, come ha fatto presente Kompatscher, “dovrà operare in modo professionale e funzionare bene“.

L’altro intervento di rilievo di cui ha riferito il presidente Kompatscher a Monika Hauser è la modifica significativa della legge provinciale istitutiva del servizio casa delle donne (LP 10/89) con la quale la Provincia di Bolzano intende recepire la Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013. Monika Hauser ha affermato di apprezzare molto tali iniziative.

Case delle donne in aiuto alle vittime di violenza

Durante il lockdown nella primavera 2020 si è verificato un lieve aumento nel numero di donne assistite nelle cinque strutture protette (case delle donne) e dai quattro centri d’ascolto antiviolenza esistenti in Alto Adige. Nell’isolamento, infatti, la violenza domestica si stima sia aumentata del 25%-35%. Nel 2019, secondo i dati rilevati dall’Istituto provinciale di statistica ASTAT, avevano accolto 580 donne vittime di violenza; 135 le donne ospitate nelle case delle donne assieme ai loro bambini, 164 minori.

Si tratta di un numero allarmante di situazioni di violenza sulle donne“, fa presente l’assessora provinciale al sociale Waltraud Deeg che assieme al presidente Kompatscher evidenzia come nel 2020 dovrebbe essere scontato poter vivere in sicurezza: “È importante in uno sforzo comune e con attività di rete con tutti i partner coinvolti rafforzare e ampliare ulteriormente i servizi esistenti”.

Numeri verdi a disposizione

Centro d’ascolto antiviolenza
casa delle donne Bolzano: 800 276 433

Centro d’ascolto antiviolenza
casa delle donne Merano: 800 014 008

Centro d’ascolto antiviolenza
casa delle donne Bressanone: 800 601 330

Alloggi protetti Bolzano: 800 892 828

Centro d’ascolto antiviolenza Brunico: 800 310 303

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