Merano
Violenza maschile sulle donne nel Meranese: nel 2021 ben 144 segnalazioni
Questa mattina la Rete contro la violenza sulle donne della città di Merano si è riunita in sala Consiglio per la sua centesima seduta. Nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha preso parte anche la vicesindaca e assessora alle Pari opportunità Katharina Zeller, è stato tracciato un bilancio delle attività svolte negli ultimi dieci anni.
“La violenza maschile sulle donne non ha tempo né confini, è endemica e non risparmia alcuna nazione o paese, industrializzato o in via di sviluppo che sia. Non conosce nemmeno differenze socioculturali, vittime ed aggressori appartengono a tutte le classi sociali. Secondo le statistiche il rischio maggiore è rappresentato da familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro. Secondo l’Oms una donna su cinque ha subìto, nella sua vita, abusi fisici o sessuali da parte di un uomo. L’amministrazione comunale di Merano è fermamente decisa a impegnarsi concretamente in questo preciso ambito, in quanto chi esercita violenza sulle donne viola un diritto umano fondamentale”, ha esordito Zeller.
In Italia il femminicidio è l’unico crimine che non diminuisce, ma che è aumentato del 10% negli ultimi 15 anni rispetto agli altri omicidi. Il luogo dove principalmente si verifica è la famiglia, chi principalmente agisce è il partner.
“Ma se di fronte a un femminicidio il livello di indignazione e condanna sociale è pressoché unanime, lo stesso non si può invece dire rispetto alle altre quotidiane manifestazioni di violenza contro le donne”, ha spiegato Sigrid Pisanu, moderatrice della Rete. “La violenza maschile sulle donne non conosce differenze socioculturali, le vittime e gli aggressori appartengono a tutte le classi sociali. Al di là di quello che tutti i giorni viene mostrato dai media, il rischio maggiore è rappresentato da familiari, mariti e padri, seguiti da amici, vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro”.
“Questo fenomeno – ha precisato Claudia Tomio – è ancora troppo poco conosciuto, sia nelle sue dinamiche che nelle gravi conseguenze che esso comporta. Per affrontarlo c’è bisogno di un profondo cambiamento culturale. Bisogna attuare politiche specifiche e mirate. Bisogna partire dal sistema educativo prevedendo percorsi di educazione all’affettività e sugli stereotipi di genere. C’è bisogno di formazione delle operatrici e degli operatori sociali e sociosanitari, delle forze dell’ordine e degli amministratori”.
La Rete Antiviolenza – L’amministrazione comunale di Merano ha deciso di impegnarsi concretamente nella lotta alla violenza contro le donne. Già nel 2012, contestualmente all’approvazione del primo Piano d’Azione per l’uguaglianza tra donne e uomini, il Comune ha istituito sul territorio comunale la Rete contro la violenza sulle donne – Città di Merano e la coordina da allora.
La Rete è composta da associazioni e istituzioni dell’area sociale, sanitaria, giovanile e scolastica e dalle Forze dell’Ordine, che da subito si sono attivate mettendo a disposizione esperienze e competenze. Attraverso incontri mensili, che neanche la pandemia ha interrotto, e che con oggi arrivano a 100 è stato sviluppato un linguaggio comune che permette di parlare e affrontare il fenomeno. Anche a Merano i numeri riferiti alla violenza non sono confortanti e quelli rilevati sono solo la punta dell’iceberg.
La Rete ha negli anni iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, attività di formazione per le operatrici e gli operatori dei servizi del territorio e azioni di prevenzione con uno sguardo sempre attento alle/ai giovani, e sempre più frequentemente con un loro coinvolgimento diretto.
Il percorso della Rete non è concluso, questa cifra tonda vuole essere l’occasione per condividere ciò che è stato fatto finora e ribadire la volontà di continuare a promuovere pensieri e azioni a contrasto di un fenomeno che ci riguarda da vicino.
I numeri a Merano – “Dal 2018 – ha fatto presente Pisanu – la Rete Antiviolenza ha iniziato un progetto di monitoraggio dei casi di violenza sul territorio tramite un’apposita scheda di rilevazione che viene compilata dai servizi facenti parte della Rete che hanno un contatto diretto con le vittime di violenza”. Nel 2018 sono state compilate 166 schede, nel 2019 invece 159, nel 2020 le segnalazioni sono state 116, 144 nel 2021.
Sono quattro i tipi di violenza riscontrati per la maggiore che spesso si intrecciano tra di loro: violenza psicologica (73 % nel 2018; 76,4 % nel 2019; 87,3 % nel 2020; 88 % nel 2021), violenza fisica (64 % nel 2018: 66,9 % nel 2019; 69,1 % nel 2020 e 65 % nel 2021), violenza sessuale (9,8 % nel 2018; 12,8 % nel 2019; 9,1 % nel 2020 e 8 % nel 2021) e stalking (17 % nel 2018; 9,5 % nel 2019; 10 % nel 2020 e 8 % nel 2021). La violenza viene agita per lo più dal partner/coniuge (66 % nel 2018; 59,4 % nel 2019; 61% nel 2020 e 57,9 % nel 2021), dall’ex fidanzato o marito (15 % nel 2018; 19,6 % nel 2019; 9,5 % nel 2020 e 17,1 % nel 2021), da un parente (3,3 % nel 2018; 3,6 % nel 2019; 7,6 % nel 2020 e 9,3 % nel 2021) o da un conoscente (3,9 % nel 2019; 8 % nel 2019; 14,3 % nel 2020 e 5 % nel 2021).
Le iniziative – La Rete contro la violenza sulle donne del Comune di Merano venne istituita ufficialmente nel novembre del 2012 con l’obiettivo di prevenire il fenomeno migliorando la comunicazione e potenziando le sinergie fra servizi, istituzioni e realtà della cittadinanza attiva. Queste le iniziative fin qui promosse dalla Rete:
25/11 – La Rete Antiviolenza organizza ogni anno in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne una fiaccolata lungo le vie della città.
Flash mob One billion rising – Da oltre 10 anni la Rete organizza il flash mob del 14 febbraio in una piazza della città coinvolgendo associazioni cittadine.
Panchina rossa – Creata con l’aiuto di due classi delle scuole Gandhi e FOS, la panchina rossa dal 2018 viene collocata in diversi luoghi della città. Al momento di trova ai piedi dell’ippocastano sulle Passeggiate Lungopassirio, a pochi metri da ponte della Posta.
Campagna contro la violenza sessuale – “Senza il tuo consenso è violenza” è il titolo della campagna di sensibilizzazione sulla violenza sessuale del 2021 che si rivolge alle giovani. Sedici adesivi con disegni originali raccontano gli stereotipi legati alla violenza sessuale e danno informazioni sui servizi a cui si possono rivolgere le donne.
Mobilitazione uomini – Una campagna fotografica con manifesti in città e sui social network per sensibilizzare gli uomini e la cittadinanza intera sul tema della violenza di genere e dare un segnale forte a tutta la società. Iniziata nel 2021, sarà ripetuta con volti conosciuto del mondo dello sport, della cultura, del sociale, della sanità, del commercio.
Monitoraggio violenza – Continua anche nel 2022 il monitoraggio delle situazioni di violenza nel territorio meranese. Dopo 5 anni di rilevamento i dati saranno analizzati ed elaborati da un’esperta/un esperto e raccolti in una relazione.
Infocard – Una della prima azioni della Rete: nel 2014 la Rete ha realizzato una Infocard con numeri e informazioni utili destinata alle donne che subiscono violenza o che si trovano in situazioni a rischio.
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