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Italia & Estero

Vaiolo delle scimmie, arriva il primo caso europeo della variante pericolosa

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La Svezia ha riportato il primo caso al di fuori dell’Africa della variante più pericolosa del vaiolo delle scimmie, recentemente dichiarata emergenza sanitaria globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Secondo quanto comunicato dall’agenzia svedese per la Sanità pubblica, la variante Clade 1, nota per la sua elevata virulenza e aggressività, è stata diagnosticata a un paziente di Stoccolma. Questa variante al contrario del Covid 19 si trasmetterebbe solo attraverso uno stretto contatto (sangue o morsi). In Italia chi ha fatto il vaccino contro il vaiolo dovrebbe essere protetto. 

“Credo che la situazione sia seria, ma non c’è motivo di allarmarsi: il rischio di infezione è basso. Siamo ben preparati e i servizi sanitari dispongono di buone procedure in materia. È una malattia conosciuta. Ci sono vaccini e abbiamo vaccini in magazzino”, ha sottolineato il ministro della salute svedese, Jakob Forssmed.

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La situazione globale è comunque preoccupante, con la maggior parte dei casi concentrati in Africa, specialmente nella Repubblica Democratica del Congo, dove l’OMS ha riconosciuto l’epidemia come un’emergenza sanitaria.

Il continente africano sta affrontando una crisi sanitaria significativa, con oltre 14.000 casi e più di 500 morti, principalmente tra bambini sotto i 15 anni. L’OMS e i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno sollecitato un intervento internazionale urgente.

La variante Clade 1, che si sta diffondendo dal Congo, sembra avere un tasso di mortalità del 3-4%, con preoccupazioni crescenti per la sua potenziale diffusione al di fuori dell’Africa. Gli scienziati hanno segnalato l’emergere di una forma più letale del virus, che può causare sintomi lievi e lesioni genitali, rendendo difficile la diagnosi e aumentando il rischio di trasmissione inconsapevole.

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Il caso in Svezia rappresenta un ulteriore campanello d’allarme sulla necessità di una risposta globale coordinata per contenere la diffusione del vaiolo delle scimmie, un virus che, nonostante fosse storicamente limitato a focolai sporadici in Africa, sta ora rappresentando una minaccia significativa per la salute pubblica internazionale.

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