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Urzì: Tschoell (SVP) mistificatore e volgare, gli elettori più avanti di certi dirigenti fermi alle ideologie del 900

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Totalmente mistificatorie e in modo sconvolgente volgari e di basso livello le dichiarazioni del referente dell’ala economica della Volkspartei Tschoell dopo la lettera aperta, conciliante e di piena apertura al valore della collaborazione, della presidente di FdI Giorgia Meloni.

La risposta fuori dai ranghi, banale per il suo ennesimo ricorso a stereotipi da parte di Tschoell rappresenta una espressione squalificante della responsabilità politica locale, tanto più che il referente dell’ala economica si pone in totale distonia rispetto a tutto il mondo dell’impresa che in Italia guarda con fiducia alle ricette politiche del centro destra.

Ridicola la scoperta da parte di Tschoell del fatto che Fratelli d’Italia sia una forza che rivendica il suo respiro nazionale, scambiato per post fascismo, quasi che ritenere necessario uno stato forte possa essere ritenuto motivo di vergogna. Pazzesco. Logica per cui anche Macron e Biden dovrebbero essere classificati secondo il poveretto di Tschoell postfascisti. Terribile miseria intellettuale.






Ha chiarito la cosa già Meloni: lo stato forte è garanzia per una autonomia forte. Ma il signor Tschoell pensa forse che l’autonomia sia terza rispetto lo stato.

Il sistema scientifico della diffusione di fake news da parte del signor Tschoell dimostra la sua totale inadeguatezza rispetto ad un ruolo che dovrebbe essere quello di collegamento fra mondo dell’economia e decisori politici.

L’ennesimo ricorso dell’esponente della stella alpina, che auspichiamo possa essere smentito dal suo presidente di partito, ai luoghi comuni ed a consuete ed elementari accuse di post fascismo rivolte alla leader di un partito in predicato di diventare presidente del Consiglio dei Ministri, rappresenta l’imbarbarimento di una politica incapace di adeguarsi al contesto.

Come Fratelli d’Italia siamo francamente basiti per la scivolamento della polemica politica in rissa da osteria che mostra la totale inadeguatezza nel ruolo politico di rappresentanti di un’intera comunità di alcuni esponenti locali che invece di cogliere le espressioni di dialogo e di apertura proposte mirano ancora una volta a riaffermare, attraverso fake news e mistificazioni, realtà esistenti solo nella loro mente fragile.

Di certo c’è che moltissimi elettori anche di lingua tedesca e soprattutto del mondo dell’impresa e cittadini che vivono sulla loro pelle la crisi economica sono molto più avanti di alcuni loro rappresentanti fermi ad ideologie del 900, incapaci di approdare all’epoca moderna e a confrontarsi con una società complessa, abituati a vivere dei privilegi loro concessi.

Così in una nota Alessandro Urzì Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.



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