Società
Una Panchina rossa per Oltrisarco
Nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, oggi in via C. Augusta 44 (davanti al Bari Principe) è stata presentata una nuova “Panchina rossa” dedicata a tutte le donne uccise e a tutte quelle che subiscono forme di violenza da parte dei partner o ex.
L’iniziativa è promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Bolzano e dal Consiglio di Quartiere Oltrisarco-Aslago.Oltre alla panchina è stato presentato anche il progetto artistico di sensibilizzazione contro la violenza: “I panni sporchi si lavano insieme“.
Particolarmente significativo il luogo scelto per collocare la nuova panchina rossa. Nello stesso punto solo qualche mese fa, una giovane donna ha rischiato la vita, gravemente ferita dal compagno che l’ha pugnalata davanti agli occhi della loro figlia ancora in tenera età.
Parlando dell’iniziativa “I panni sporchi si lavano insieme” è stato ricordato come la violenza psicologica sia una forma subdola di maltrattamento, in quanto invisibile e silenziosa, che colpisce moltissime donne, spesso inconsapevoli di esserne vittime.
Al pari di quella fisica, la violenza psicologica ha conseguenze devastanti per le donne, ma troppo spesso viene sottovalutata, ecco perché è fondamentale riconoscerla e trovare la forza e il modo di uscirne.
“I panni sporchi si lavano insieme” vuole essere un’installazione di arte partecipata, ossia un’azione artistica che coinvolge direttamente il pubblico che può prendere i pezzi dell’ opera, i panni stesi, e portarli con sé.
L’installazione è composta dai disegni realizzati dalle ragazze del progetto Artemisia che hanno unito ritratto e scrittura in un’uniche immagini poi stampate su cartoncini colorati e appese ad un filo con delle mollette come risposta resiliente al modo di dire “i panni sporchi si lavano in famiglia”.
Le immagini sono state realizzate da Piera, Morgana, Giulia e Valentina.
Artemisia è un’azione culturale portata avanti dal progetto COOLtour dell’associazione La Strada. Il progetto fa parte della rete WE – Women Empowerment, fucina di servizi ed iniziative per le donne.
Artemisia mira a sostenere e promuovere l’arte al femminile, puntando a diventare una vetrina culturale, un punto di informazione e di sensibilizzazione sulle tematiche di genere.
Il nome del progetto si ispira alla figura di Artemisia Gentileschi, riconosciuta come prima artista donna della storia dell’arte e anche prima donna ad aver denunciato uno stupro subito.
Artemisia vuole essere un progetto artistico, giocando anche un ruolo attivo nella sensibilizzazione sulla violenza di genere e sulle tematiche strettamente legate alla femminilità e al ruolo della donna nella società.
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