Politica
Un requiem per il tram, Bonazza: “La giunta si dimetta. A maggio la prossima sconfitta”
“Dovevano ascoltarci!
Dopo 2 anni di proteste inascoltate in consiglio comunale e nelle commissioni, la giunta di centrosinistra (più Svp) finalmente sbatte il muso contro la realtà; i bolzanini non vogliono assolutamente un tram che inevitabilmente avrebbe causato ancora più caos, in una situazione di mobilità cittadina già al limite e difficilmente gestibile anche per colpa dell’operato della giunta in questa legislatura“.
Sono queste le prime parole del consigliere comunale e coordinatore regionale di CasaPound Andrea Bonazza all’indomani della vittoria referendaria che ha decretato l’eliminazione del progetto tram per Bolzano.
Una battaglia che assieme agli altri due consiglieri della tartaruga frecciata Maurizio Puglisi Ghizzi e Sandro Trigolo ha combattuto per mesi davanti a un’aula gremita ma sorda alle ragioni e alla logica del NO.
“Fortunatamente, questa volta, a scegliere è stato il popolo e non i politici – continua Bonazza – perché oltre ai proclami vittoriosi di alcuni partiti di opposizione, se la stessa decisione fosse spettata invece al consiglio comunale, tra le numerose assenze, le continue fughe dopo l’appello o prima delle votazioni e le immancabili astensioni di chi non ha il coraggio di prendere una decisione, la maggioranza avrebbe portato sicuramente in trionfo il tram.
A noi poco interessano le corse gratis sul carro dei vincitori all’ultimo minuto, ancora una volta è stata la lotta ad averci gratificato. Giorni spesi a studiare questo progetto insieme ai nostri militanti, siamo stati a Firenze per esaminare i problemi di una Tramvia detestata dai fiorentini, abbiamo valutato ogni possibile pro e contro con architetti, ingegneri e universitari nostri tesserati.
Abbiamo spiegato le nostre convinzioni nei quartieri popolari e raccolto l’eterno malumore dei bolzanini che subiscono le scellerate imposizioni della giunta comunale.
Abbiamo studiato e trovato soluzioni alternative proponendole senza alcun risultato nelle commissioni e in consiglio; dal potenziamento dei mezzi pubblici e delle rispettive rotte attraverso la città, fino a quella che secondo noi è la logica vera soluzione al problema pendolari, ovvero il rafforzamento della tratta ferroviaria Bolzano-Merano e Bolzano-Bassa Atesina, aumentando orari e creando nuove stazioni tra la zona industriale, Oltrisarco-Maso della Pieve e viale Trento.
Se dopo i deliri totalitaristi di onnipotenza dei giorni scorsi, oggi il Sindaco Caramaschi affronta il mea culpa e affossa il progetto su rotaia, lo stesso non vale però per l’assessore alle favole Lorenzini che definisce vergognoso il voto della cittadinanza in barba a qualsiasi concetto democratico. Ma si sa bene che per una certa sinistra la democrazia o è rossa/verde o non è.
L’assessore Lorenzini oggi dovrebbe riflettere sul fallimento di tutto il suo mandato, con un’inadeguatezza a tale compito che i bolzanini stanno pagando a caro prezzo, imbottigliati nel traffico di strade sempre più ristrette da ciclabili e corsie preferenziali.
Partendo dal Sindaco e passando per l’assessore dei Verdi, tutta la giunta, oggi, deve fare i conti con il volere dei cittadini e prendere in seria considerazione l’ipotesi di consegnare in Municipio le proprie dimissioni a pochi mesi da un voto che rispecchierà quello del referendum, insegnando loro che amministrare Bolzano è assai diverso che giocare una partita a Monopoli con soldi stampati da Paperon De Paperoni“.
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