Uccisa in strada a colpi di fucile dall’ex compagno

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Un drammatico episodio di violenza ha sconvolto la capitale nel primo pomeriggio di ieri. Manuela Petrangeli, fisioterapista di 50 anni, è stata brutalmente assassinata in strada, colpita a morte da un fucile a canne mozze. Il femminicidio è avvenuto nel quartiere Portuense di Roma, a pochi passi dalla casa di cura Villa Sandra dove la donna lavorava.

L’omicida, un uomo di 53 anni che risulta essere l’ex compagno della vittima, non ha tardato a confessare il delitto. L’uomo si è presentato in una caserma dei carabinieri poco dopo il tragico evento, consegnando l’arma del delitto e assumendosi la responsabilità dell’orribile gesto.

Erano circa le 14 quando gli abitanti del quartiere Portuense sono stati scossi dai colpi d’arma da fuoco. Secondo le prime ricostruzioni, gli spari sarebbero partiti da un’auto di piccola cilindrata. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorritori, ma ogni tentativo di rianimare la donna si è rivelato vano.

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La relazione tra Manuela Petrangeli e il suo assassino si era conclusa tre anni fa. Dal loro rapporto era nato un figlio, oggi di appena 9 anni, che ora dovrà affrontare il trauma della perdita della madre in modo così violento e inaspettato.

La Procura di Roma ha immediatamente aperto un fascicolo per omicidio volontario, affidando le indagini al pool antiviolenza. Sarà disposta un’autopsia per chiarire ulteriormente le dinamiche della morte e raccogliere prove utili a comporre il quadro completo di questo terribile crimine.

Un altro caso di femminicidio che lascia una città intera in lutto e una famiglia distrutta dal dolore. La comunità si stringe attorno al piccolo orfano, vittima anch’egli di una tragedia tanto assurda quanto inaccettabile.

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