Traffico a Bolzano, retromarcia della giunta sul limite dei 30 km orari

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La proposta inizialmente avanzata dall’assessora alla mobilità Marialaura Lorenzini sul mantenimento dei 30 all’ora in città non verrà attuata.

Lo ha deciso nella giornata di ieri (13 luglio) la giunta comunale con l’approvazione della versione rivista e ridimensionata del Piano straordinario della mobilità anti-Covid 19 per Bolzano.

Secondo quanto previsto dalla prima stesura, l’introduzione dei 30 km orari (rispetto ai 40 attuali) avrebbe riguardato tutta la città tranne le aree dei Piani, Bolzano sud, via Claudia Augusta e via Maso della Pieve, via San Maurizio, via Cstel Firmiano e via Merano nonché l’area piazza Verdi fino a viale Druso e corso Italia con via Roma.

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Il polverone delle polemiche alzato in seguito all’annuncio aveva però fatto ingranare la restromarcia all’assessora che aveva quindi preferito destinare la nuova limitazione di velocità solo alle zone dove si trovano gli edifici scolastici. Ma il piano è stato ulteriormente rivisto.

E’ prevista ora la chiusura al traffico dall’inizio alla fine delle lezioni sulle strade dove il passaggio di alunni e studenti è maggiore con l’aggiunta di via Vintola, via Rovigo, via san Giovanni e via ai Piani.

Sul resto delle arterie dove non sarà possibile chiudere al via vai dei veicoli verranno invece installati dei dissuasori di velocità.

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E sul ritiro dell’iniziativa non è mancata la soddisfazione dei militanti bolzanini di CasaPound, che qualche settimana fa avevano inscenato l’ironica protesta che ha visto l’installazione di decine di cartelli stradali in tutta la città con il limite dei 30 km all’ora e la scritta “attenzione alla Lorenzini“ (“Attenzione alla Lorenzini”, giovedì spuntati gli ironici cartelli con limite 30km/h in tutta Bolzano).

Più volte Cpi in consiglio comunale aveva espresso parere positivo per la riduzione del limite a 30 all’ora solo in alcune strade cittadine, anticipando di fatto ciò che poi è stato deciso ma, come hanno ribadito i consiglieri delle tartarughe frecciate “unicamente nelle vie strette e secondarie, non di certo in quelle strade grandi che rappresentano le arterie principali della mobilità“.

Sotto, uno dei cartelli della protesta