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Terroristi altoatesini latitanti in Austria e Germania: appello di FdI a Draghi. Depositata istanza ufficiale

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E’ ufficiale la richiesta di attivazione del Governo Draghi per richiedere l’estradizione (come già accaduto nelle settimane scorse per i terroristi rossi latitanti arrestati in Francia) dei terroristi secessionisti antitaliani autori della stagione sovversiva più grave a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, in Alto Adige.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida, dopo avere scambiato le opportune informazioni con Alessandro Urzì quale coordinatore regionale del partito e consigliere regionale e provinciale, ha presentato il documento a risposta scritta su quali passi intenda assumere il governo dopo la apprezzabile eguale iniziativa avviata presso le autorità francesi per i brigatisti rossi.

Il capogruppo Lollobrigida nel presentare l’istanza fa riferimento proprio alla notizia dell’arresto a Parigida parte della autorità francesi di sette ex terroristi delle Brigate rosse italiane, condannati nel nostro Paese per atti di terrorismo commessi negli anni ’70 e ’80 e da  allora  riparati impunemente  oltralpe“. E così si è riaperto il dibattito “sull’esigenza di garantire che tutti i terroristi scontino la propria pena; in Alto Adige a partire dal 20 settembre 1956 e fino al 30 ottobre 1988 si sono registrati 361 attentati con dinamite, mitra, mine antiuomo, che in totale hanno causato ventuno morti, quindici dei quali appartenenti alle forze dell’ordine, oltre a due privati cittadini e quattro terroristi, deceduti per lo scoppio prematuro delle cariche che stavano predisponendo, e 57 feriti: 24 membri delle forze dell’ordine e 33 civili; per i numerosi episodi  di terrorismo, la giustizia italiana ha condannato complessivamente 157 persone: 103 italiani di lingua tedesca, 40 cittadini austriaci e 14 cittadini della ex Repubblica federale tedesca, ossia la Germania occidentale“, ricorda Lollobrigida citando numeri strazianti.

L’istanza prosegue: “Molti dei terroristi  responsabili  dei più efferati episodi di violenza  verificatesi in Alto Adige e che hanno portato alla  morte carabinieri, finanzieri, uomini in divisa e civili nella drammatica stagione del terrorismo separatista, non hanno mai scontato un solo giorno di carcere e da lunghissimo tempo risiedono in Austria e in Germania, stati che hanno sempre rifiutato la loro estradizione“.

Fra i latitanti ci sono anche i cosiddetti «bravi ragazzi della Valle Aurina», ovvero Heinrich Oberleiter, Siegfried Steger e Sepp Forer, che assieme a Heinrich Oberlechner, nel frattempo deceduto, “furono condannati all’ergastolo – ricorda Lollobrigida – per una serie di attentati compiuti nelle valli di Tures, Aurina e Pusteria nel biennio 1966/1967, tra cui l’omicidio dei finanzieri Salvatore Cabitta e Giuseppe D’Ignoti in un agguato a San Martino di Casies, ma che non hanno mai scontato neppure un giorno di prigione, continuando a vivere — spesso con onori pubblici — in Austria  (si ricorda la partecipazione di Steger anche ad una cerimonia ufficiale organizzata dal Parlamento austriaco)”.

Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia ricorda anche che “in tutta Italia il terrorismo ormai appare una pagina chiusa ma che le vittime e le istituzioni, ma anche i cittadini che credono nei valori della giustizia e della democrazia, intendono consegnare definitivamente alla storia solo con i responsabili assicurati alle carceri per scontare le loro condanne“.

Ai ministri della Giustizia, affari esteri e cooperazione internazionale, oltre allo stesso Draghi, il capogruppo Lollobrigida chiede “se il Governo non ritenga di adottare nuove e più incise iniziative, per quanto di competenza, per assicurare alla giustizia italiana i responsabili dei  fatti  criminosi che hanno insanguinato l’Alto Adige nella seconda metà del secolo scorso e tutt’ora latitanti  in  Austria  e  Germania“.

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