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Alto Adige

Svelata l’operazione “Banda Bassotti”: tre gli arrestati per furto in abitazione

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Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Investigativo coadiuvati nella fase esecutiva da quelli della Compagnie di Egna, Brunico e Bolzano hanno dato esecuzione ad un Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dalla Procura di Bolzano nei confronti di 3 soggetti per i reati di furto in abitazione in concorso e tentato furto.

L’attività d’indagine condotta dal Nucleo Investigativo in collaborazione con il Nucleo Operativo della Compagnia di Egna ha permesso di disvelare l’esistenza e l’incidenza in Provincia di Bolzano di un gruppo criminale composto prevalentemente da cittadini albanesi, dedito alla commissione di reati contro il patrimonio. Più precisamente furti in abitazione la sera e di notte. Un fenomeno criminale particolarmente sentito dalla popolazione.

Le indagini hanno preso il via a febbraio, a seguito di alcuni furti in abitazione commessi in provincia. Le immediate attività investigative hanno permesso ai militari di individuare gli autori potendo così iniziare a monitorare i loro spostamenti. Nel corso dell’indagine sono stati documentati cinque furti in abitazione (di cui due tentati) tra cui la rapina impropria commessa a Brunico, il 18 aprile, e per la quale erano già stati arrestati i 3 destinatari delle ordinanze odierne.

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La pronta e rapida risposta investigativa dell’Arma bolzanina ha posto immediatamente fine alla violenta deriva che stava prendendo il gruppo criminale dopo quanto verificatosi a Brunico il 18 aprile, quando fu aggredito il proprietario dell’abitazione in cui i ladri erano entrati.

L’attività di osservazione dei tre soggetti investigati ha posto in evidenza la formazione di un gruppo criminale in cui uno dei 3 è risultato l’elemento centrale (il basista), in grado di raccogliere attorno a sé altri soggetti provenienti da fuori provincia (in particolare dalla Campania) con il solo fine di dedicarsi e coadiuvarlo nella commissione dei furti. Egli oltre a fornire un supporto logistico per gli altri due sodali, condividendo con loro la stanza di un residence in provincia dove ha soggiornato per mesi, si è dimostrato essere una figura molto duttile tanto da poter ricoprire sia il ruolo di autista che quello di materiale esecutore dei furti in abitazione.

Questo il modus operandi: un membro del gruppo era l’autista che accompagnava nella zona, o frazione, interessata il gruppo operativo, che doveva materialmente dedicarsi alla commissione dei furti. Successivamente l’autista si allontanava per spostarsi in luoghi poco frequentati o in parcheggi, dove un’auto in sosta avrebbe dato meno nell’occhio, e restava in attesa pronto al prelievo del gruppo operativo in caso di necessità. Il gruppo poteva contare su autovetture prese a noleggio in Campania ed utilizzate per raggiungere la Provincia di Bolzano e commettere i furti.

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Soddisfato dell’operato dei suoi uomini il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bolzano, Colonnello Raffaele Rivola: «l’attività investigativa ci conferma come l’Alto Adige sia obiettivo di gruppi criminali provenienti da fuori provincia o dall’estero, ma spesso con basisti locali, che utilizzano veicoli rubati o noleggiati altrove e prediligono i piccoli centri abitati dove compiono più tentativi di furto nell’arco della stessa nottata. I paesi scelti come obiettivo hanno in comune alcune caratteristiche, tra cui la disponibilità di vie di fuga e la vicinanza di estese aree rurali. Le nostre analisi dimostrano come l’implementazione di sistemi di videosorveglianza costituisca sia un importante deterrente in chiave preventiva sia un formidabile strumento investigativo per risalire ai responsabili.» Prosegue nel dire «anche in questo caso la risposta dell’Arma alle esigenze di sicurezza della cittadinanza è stata rapida ed efficace: in meno di un mese abbiamo documentato l’attività dei sospettati in relazione a 5 episodi predatori e impedito che proseguissero le loro azioni criminose.»

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