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Economia e Finanza

Svalutazione dell’auto: cosa sapere e i fattori da considerare

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La svalutazione dell’auto è un fenomeno che riguarda tutte le tipologie di autovetture. Con tale espressione, come facilmente si può intuire, si fa riferimento alla perdita di valore di un’auto con il trascorrere del tempo.

Si tratta di un fenomeno inevitabile, il cui impatto può essere più o meno rilevante, che inizia non appena l’autovettura esce dal concessionario e comincia a circolare: si ha infatti già da quel momento una perdita di valore di circa il 10%. La perdita di valore è progressiva e, in linea di massima, si aggira sul 15% all’anno. Nella pratica, un’auto nuova dopo 5 anni ha perso circa il 70% del suo valore e dopo 10 anni la perdita potrebbe essere superiore al 90%.

Ben si comprende come la svalutazione dell’auto sia una delle principali preoccupazioni di molti di coloro che si apprestano ad acquistare un’auto nuova. È per questo motivo che molti automobilisti prendono in considerazione soluzioni alternative come, per esempio, l’acquisto di un’auto usata e il noleggio auto a lungo termine (NLT).






Quali sono i fattori che incidono sulla svalutazione di un’auto?

Uno dei principali fattori di svalutazione dell’auto è l’anno di immatricolazione; un’auto nuova, come abbiamo visto, perde valore fin dal primo minuto della messa in strada, con perdite successive che sono percentualmente più elevate nei primi anni.

Quando si arriva a dover valutare il valore di un’auto è poi molto importante considerare lo stato di manutenzione del veicolo, principalmente dal punto di vista meccanico, ma non si deve sottovalutare nemmeno il fattore estetico. Un veicolo in ottimo stato di manutenzione avrà sicuramente una valutazione più alta rispetto a uno dello stesso tipo con evidenti segni di usura e di danni.

Altro fattore importante è il chilometraggio. Com’è noto a tutti, maggiori sono i chilometri percorsi dall’autovettura, minore sarà il valore residuo dell’auto. La spiegazione è intuitiva: un alto chilometraggio viene associato a una maggiore usura meccanica e a una maggiore probabilità di incorrere in successivi guasti.

Non va poi assolutamente sottovalutato il fattore mercato. Vi sono infatti marchi e modelli che mantengono più alto il loro valore nel tempo; il loro tasso di svalutazione è quindi inferiore.

Infine, si deve considerare anche il numero dei proprietari. Un’auto di seconda mano ha una valutazione maggiore rispetto al medesimo modello di quarta o quinta mano. La ragione è evidente: c’è in questo caso la percezione che più passaggi di proprietà siano il segno di problemi ricorrenti che hanno indotto i precedenti proprietari alla vendita.

Noleggio auto a lungo termine e svalutazione dell’auto

Il noleggio lungo termine, servizio proposto da aziende specializzate e indicato spesso con l’acronimo NLT, è un contratto che prevede la locazione di un veicolo (auto o veicolo commerciale) per un periodo che va solitamente dai 2 ai 5 anni. Può essere con o senza anticipo.

Stipulando questo contratto, il cliente ha la possibilità di utilizzare un veicolo per tutto il tempo indicato sul contratto a fronte del pagamento di un canone mensile il cui importo varia a seconda di vari fattori (tipo di veicolo, durata del noleggio, chilometraggio ecc.).

Dal momento che si tratta di un contratto di noleggio e non di compravendita, la proprietà del mezzo resta in capo alla società di noleggio auto (tecnicamente indicata come locatore).

Ne consegue che per il cliente che decide di noleggiare un’automobile per un lungo periodo di tempo non sussiste più il problema della svalutazione dell’auto, un fenomeno che riguarda solamente chi detiene la proprietà del veicolo.

Al termine del contratto di noleggio l’utente restituirà il veicolo alla società senza doversi preoccupare del suo valore residuo e potrà decidere se rinnovare o no il contratto di noleggio con la possibilità di cambiare autovettura.

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