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Sulla tragedia di Ischia la Procura indaga per gli allarmi inascoltati: le autorità competenti sapevano del rischio

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Dopo la frana, ad Ischia si continua a scavare alla ricerca dei 4 dispersi. Il bilancio provvisorio è di 8 morti e 5 feriti, con oltre 200 sfollati. Su quanto accaduto, il Cdm dovrebbe varare un decreto Ischia con aiuti mirati alle aree colpite dalla tragedia.

Al momento però, nessun è indagato nell’inchiesta sugli allarmi inascoltati.  I magistrati hanno fatto un punto focalizzando le prossime iniziative, che consisteranno in primo luogo nell’acquisizione di documenti. Di fatto, è stato aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo, ma viene precisato che non ci sono iscritti nel registro degli indagati.

La Procura di Napoli indaga quindi sugli allarmi inascoltati. L’ex primo cittadino ha riferito di avere inviato alle autorità competenti, ovvero, al commissario prefettizio di Casamicciola, al prefetto di Napoli al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile della Campania numerose Pec per avvertire dei rischi che avrebbero potuto correre i cittadini di Casamicciola a causa delle abbondanti precipitazioni previste.






A Manfredi è stato fatto presente che, come sindaco metropolitano, era stato invitato più volte ad intervenire per il rischio idrogeologico della zona colpita e questa è stata la sua risposta: “Di allarmi prima dell’emergenza ne arrivano a centinaia. Credo che la valutazione degli allarmi sia stata fatta in maniera corretta. Poi è chiaro che ci sono competenze diverse che si sovrappongono sulla questione del rischio idrogeologico: si deve fare un’opera di semplificazione“.

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