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Süd-Tiroler Freiheit attacca il Governo Meloni sulla proposta di leva obbligatoria… che però è volontaria

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Sulla polemica, solita, creata ad arte da  Süd-Tiroler Freiheit  per alimentare le barriere interetniche tra italiani e tedeschi è bene precisare che il Presidente del Senato on. Ignazio La Russa, non ha presentato nessuna proposta formale per la reintroduzione della leva obbligatoria.

Recentemente in un’intervista, a seguito di un incontro dell’Associazione degli Alpini di Milano, ha ricordato la “Mini Naja” proposta quando era Ministro, della durata di tre settimane.

Già allora era volontaria e in quel caso lo scopo era sviluppare un senso di appartenenza nazionale ed aumentare lo spirito civico dei giovani. Le sue parole vanno perciò contestualizzate.






E’ vero che poco prima di Natale il Presidente La Russa ha anticipato una proposta in atto da parte di un gruppo di senatori per introdurre una formula di una naja di 40 giorni. Va detto però che non esiste ancora un testo presentato e che in ogni caso sarebbe esclusivamente volontaria, intesa come fosse un servizio civile, per promuovere un senso di attaccamento al territorio, un incentivo al senso civico. Magari dando anche in questi 40 giorni una formazione utile, per esempio, per la Protezione civile.

In poche parole si sta parlando di un modello molto simile a quello degli Schützen. Dobbiamo quindi desumere che Sven Knoll sia contrario alle Schützenkompanie? Perché loro fanno proprio questo. Chi vuole partecipa, chi non vuole non partecipa. Chi aderisce porta avanti delle tradizioni, viene istruito ad un senso di appartenenza, di qualcosa di più grande dell’“io“.

Al punto uno della mozione di Knoll si dice che il consiglio provinciale si dichiara contrario al ripristino della leva obbligatoria. Ma nessuno l’ha mai proposta. Allora, a questo punto, facciamo una mozione per dire che siamo contrari all’invasione degli alieni?

Quello che però dispiace è che in un momento storico dove c’è una guerra alle porte dell’Europa,  si possa parlare con gli stessi toni che hanno portato alla guerra in Ucraina. È profondamente sbagliato.

Quello che si sta facendo è creare un allarmismo nella popolazione di lingua tedesca, magari lontana da Bolzano, che può anche credere davvero che la terza carica dello Stato voglia imporre una divisa a qualcuno. Nessuno ha mai parlato di questo ed è bene chiarirlo.

La si smetta di creare ancora barriere e contrasto etnico, perché se di per sé è sempre sbagliato, lo è ancora di più in questo contesto storico.



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