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Stralcio dei referendum sulle leggi provinciali, M5S: “Politica delle poltrone lontana dai cittadini”

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La proposta di stralciare il referendum confermativo per le leggi provinciali è un cattivo segnale di scollamento dell’SVP da coloro che, appena 4 mesi fa, li hanno scelti come loro ‘rappresentati’. Segnale ancora peggiore considerato che hanno fatto questa legge in periodo pre-elettorale per utilizzarla come loro bandiera, salvo poi, una volta eletti, cancellarla nei punti più importanti“.

Non ha peli sulla lingua il consigliere provinciale Diego Nicolini che commenta la proposta di modifica, dopo pochissimi mesi, della legge provinciale sulla democrazia diretta.

L’ennesimo esempio di una politica delle poltrone lontana dalla volontà dei cittadini – sottolinea Nicolini – . Le ragioni che hanno mosso i nostri concittadini a volere una nuova legge per la partecipazione diffusa risiedono nel modello svizzero: nel vicino Stato federale il controllo diffuso dell’operato della politica garantisce infatti una legislazione di qualità e una riduzione degli interessi di parte ed una sano lavoro per il bene comune“.






Nel mirino dei pentastellati altoatesini dunque c’è proprio la modifica normativa all’attuale legge che allontanerebbe da un modello che consente maggiore certezza all’azione politica del consiglio, “il quale – spiega il consigliere – può rimettersi alla volontà popolare in qualsiasi momento per valutare la bontà della propria legislazione“.

Ribadisce Nicolini: “Il MoVimento 5 Stelle si batterà a tutti i livelli, con azioni di piazza e con il consueto lavoro istituzionale, affinché non si proceda alla modifica.

Lanciamo un appello a tutte quelle forze della società civili e della politica che intendono creare un fronte comune in difesa dei cittadini.

La partecipazione deve avvenire da basso per eliminare corruzione, malaffare, cattiva legislazione e gli interessi dei soliti, pochi, noti“.



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