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Alto Adige

Strade rurali e di accesso alle aziende agricole: nuove agevolazioni

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La viabilità rurale dell’Alto Adige si estende per circa 4.000 chilometri. Per il suo mantenimento nel 2013, all’inizio della precedente legislatura, erano state presentate 402 domande di finanziamento; tra il 2014 e il 2021 erano pervenute altre 722 domande.

I finanziamenti erano poi stati sospesi nel 2019 per consentire la realizzazione di 1.124 progetti complessivi: ad oggi ne sono stati finanziati 988 per un valore di circa 220 milioni di euro.

Per contrastare la tendenza all’abbandono delle aree periferiche del territorio è necessario promuovere investimenti che garantiscano l’accesso alle case e ai posti di lavoro durante tutto l’arco dell’anno e incentivare un uso sostenibile del suolo“, sottolinea Arnold Schuler, assessore provinciale all’Agricoltura e alle Foreste.






I criteri e le modalità di concessione dei contributi per le infrastrutture primarie nelle aree rurali e montane riguardano la costruzione, l’ampliamento, la pavimentazione e il rifacimento della rete stradale rurale e delle strade di accesso alle aziende agricole.

“Tali requisiti sono stati rivisti: l’obiettivospiega l’assessore Schulerera semplificare e uniformare la concessione delle agevolazioni. Con la delibera di oggi della Giunta provinciale saranno quindi accettate nuove domande”.

Le percentuali di contributo per la manutenzione straordinaria della viabilità rurale e delle vie di accesso alle aziende agricole sono state modificate come segue: i progetti relativi alla rete stradale rurale sono ora sovvenzionati fino all’80% dei costi riconosciuti, i progetti degli imprenditori agricoli per le strade di accesso private con una copertura del 50%.

Il costo massimo riconosciuto per il singolo progetto è di 250.000 euro. In totale è stata prevista una spesa annua fino a 25 milioni di euro.

Le domande possono essere presentate dal 1° gennaio al 31 marzo di ogni anno, con priorità ai Comuni. “Abbiamo deciso di adottare questo approccio“, precisa Schuler, “perché i Comuni possono meglio valutare le urgenze sul campo”.

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