Arte e Cultura
Stanze Berlinesi, il nuovo romanzo dell’autore meranese Sepp Mall
Un padre che muore due volte e vive due vite: è questo l’intreccio principale della trama del nuovo romanzo di Sepp Mall, autore sudtirolese che attualmente vive e lavora a Merano. Stanze Berlinesi (Berliner Zimmer, Keller editore Rovereto, pagine 197) è uscito all’inizio del mese: tratta di morte, di vita e di amore.
L’uomo è un uomo mite, di grande tolleranza e pazienza.
Ha una figlia adolescente e fa l’insegnante in una cittadina poco lontana da casa dei suoi genitori, dove ultimamente si è ritrovato costretto a tornare spesso per prendersi cura di suo padre, affetto da tumore.
Poco dopo la sua morte, Johannes realizza che, a parte l’essenziale, in realtà non conosce quasi niente della vita di quell’uomo (“Era un pensiero che da un momento all’altro aveva preso possesso della mia mente, dominandomi del tutto…Non sapevo nulla. Non sapevo nulla della sua infanzia, nulla delle sue birbanterie adolescenziali, né dei suoi amori giovanili, quelli felici e infelici…”).
Decide così di seguire i pochi, fugaci indizi che lo porteranno fino alla Berlino degli ultimi anni di guerra, dei bombardamenti, di Hitler e della Wehrmacht, per dissotterrare frammenti opachi, quasi spettrali, di un’esistenza passata: “Da giorni ormai, sono alla ricerca. Cerco mio padre, morto, i suoi anni invisibili, ciò che ancora nessuno sapeva.”
A fornirgli delle risposte sarà Klara, la vecchia amante del padre, conosciuta nella Berlino di quegli anni e segretamente custodita nel cuore fino alla fine: “frase dopo frase, prende forma un quadro in cui il terrore di quella notte ai tempi della guerra si amalgama al sensuale abbandono di due corpi.”
Lo stile narrativo è semplice, scorrevole, sincero: il narratore è un osservatore, indagatore attento, che annota con pignoleria anche i dettagli minimi, in un linguaggio informale e schietto, dove le descrizioni spaziali sono esigue e i dialoghi essenziali.
Vuole dimostrare che l’esistenza di una persona non finisce insieme alla sua vita, ma permane nei ricordi di chi l’ha amata: “Con la morte di mio padre non se n’era andata solo una persona, ma anche tutto il suo passato; i suoi ricordi e le esperienze erano scomparsi insieme a lui. Spezzati, spenti. Restavano solo i nostri ricordi”.
Questo è un romanzo di ricerca, che non indaga semplicemente il passato, ma il rapporto velato che esiste tra vita, morte e amore: un dialogo sussurrato, che si legge tra le righe, dove la forza dell’amore trascende la morte e la vita stessa.
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