Ambiente Natura
Spostarsi meno con l’auto privata e di più in bicicletta è il futuro
La gestione della mobilità in Alto Adige diventa ancora più sostenibile grazie a infrastrutture resilienti e a una mobilità rispettosa dell’ambiente, con un’attenzione particolare alla bicicletta e al treno, ha sottolineato Daniel Alfreider, assessore provinciale alla Mobilità, nella conferenza stampa di oggi (31 luglio) nella rimessa dei treni della stazione di Bolzano, con un bilancio della legislatura e una prospettiva per i prossimi anni.
Mettere ordine e ripartire
Fin dall’inizio, l’agenda dell’assessore Alfreider comprendeva la più grande gara d’appalto che la Provincia abbia mai indetto, quella per i servizi di autobus. Era importante fare ordine, soprattutto alla luce di 35 cause giudiziarie, autobus vecchi, biglietteria esternalizzata, dati mancanti, situazione legale poco chiara e situazione di monopolio, ha spiegato Alfreider. “Nel frattempo i servizi sono stati riorganizzati e vengono gestiti da diverse aziende altoatesine, è chiaro ciò che appartiene alla Provincia, ma naturalmente ci sono ancora sfide e quindi anche noi, come i territori vicini, stiamo cercando più autisti di autobus“, ha detto l’assessore provinciale. “Gli autobus continuano ad essere i nostri importanti collegamenti dalle linee ferroviarie ai paesi e contribuiscono allo sviluppo e alla qualità della vita”, ha sottolineato Alfreider.
In generale, la Provincia vuole offrire un trasporto pubblico ancora più ecologico, più confortevole e più facile da usare, insieme alla Strutture Trasporti Alto Adige SpA Sta, di proprietà della Provincia, e alla società in house della Provincia e dei Comuni di Bolzano, Merano e Laives Sasa, ha detto Alfreider. Entro il 2030, un numero maggiore di autobus dell’attuale flotta sarà convertito in una flotta a emissioni zero; dall’anno scorso, circa 300 nuovi autobus sono in circolazione, ha detto Alfreider.
Una nuova gara d’appalto, vinta da un’azienda altoatesina, ha inoltre ridato stabilità al servizio di trasporto scolastico per i prossimi cinque anni.
AltoAdigePlan per la mobilità di domani
In generale, la mobilità deve essere spostata sempre più dall’auto privata verso mezzi di mobilità sostenibili. Per la prima volta, l’AltoAdigePlan è un piano di mobilità provinciale completo che traccia la strada per garantire che entro il 2035 più del doppio delle persone rispetto a oggi si sposteranno in treno, autobus, bicicletta o a piedi. “Circa 6.000 persone in Alto Adige e numerosi gruppi di interesse hanno collaborato alla definizione delle sette pietre miliari per la mobilità“, afferma Martin Vallazza, capo del Dipartimento Mobilità, esprimendo la propria soddisfazione. Secondo Alfreider, entro il 2026 sarà investito mezzo miliardo di euro per l’attuazione dell’AltoAdigePlan.
Dai dati all’azione
“Tutto ciò che abbiamo deciso in materia di gestione della mobilità negli ultimi cinque anni è stato determinato sulla base di dati“, ha sottolineato Alfreider, mostrando in diretta sul monitor ciò che accade attualmente in Alto Adige in termini di mobilità. “Attraverso un sistema di monitoraggio con telecamere su tutto il territorio provinciale, che sarà ulteriormente ampliato dalle attuali 112 telecamere a 500, possiamo registrare i flussi di traffico in modo preciso e per tipologia“, ha spiegato l’assessore provinciale. “Un volume di traffico giornaliero medio, ad esempio, fino a 55.000 mezzi sull’Autostrada del Brennero o di oltre 30.000 veicoli sulla superstrada Mebo e soprattutto i flussi di pendolari dimostrano che abbiamo bisogno di un numero ancora maggiore di veicoli puliti, come ad esempio la bicicletta“, ha detto Alfreider.
La bicicletta mezzo di mobilità preferito per gli spostamenti brevi
Da un’analisi dei dati emerge chiaramente che il 30% degli spostamenti in auto avviene su percorsi inferiori ai 10 chilometri, soprattutto verso i centri urbani. “Questo fa della bicicletta, e in particolare della e-bike, il mezzo di mobilità preferibile per le brevi distanze”, sottolinea l’assessore provinciale. Mai prima d’ora sono stati investiti così tanti soldi per la mobilità ciclabile nel 2022 e 2023, con 27 milioni di euro. Complessivamente, gli investimenti nella mobilità ciclabile sono raddoppiati negli ultimi anni. Nel frattempo, la rete di piste ciclabili sovracomunale, lunga oltre 500 chilometri, ovvero circa cinque volte la distanza dal Brennero a Salorno e pari al percorso da Bolzano a Roma, è stata sviluppata dalla Provincia insieme alle Comunità comprensoriali e ai Comuni. Il primo Piano di mobilità ciclistica, che l’assessore provinciale Alfreider ha presentato per l’Alto Adige e che mira ad aumentare la quota di mobilità ciclistica al 20% nei prossimi dieci anni, ruota attorno ai ciclisti e alle loro esigenze, nonché alle strategie e agli interventi adeguati. Sono in corso campagne di sensibilizzazione. Saranno istituiti collegamenti quotidiani veloci. L’attenzione si concentrerà sui parcheggi sicuri per le biciclette. Per garantire non solo spazio sufficiente ai ciclisti, ma anche maggiore sicurezza, la Provincia sta creando piste ciclabili nei punti nevralgici, come ad esempio sulle strade del Passo Gardena o del Passo Sella e ora anche sul Passo Valparola. Diversi Comuni hanno seguito l’esempio, come Monguelfo-Tesido o Bressanone.
Un numero sempre maggiore di parcheggi per biciclette e di box per biciclette sicuri che possono essere utilizzati con l’Alto Adige Pass, come a Bressanone e Brunico, dovrebbero facilitare ulteriormente l’uso della bicicletta nell’ultimo miglio.
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