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“Dalla lettura dei documenti quali il PUMS 2019 di prossima approvazione nella città di Bolzano (in particolare tra gli interventi sulla rete stradale contenuti nello scenario evolutivo), l’accordo di cooperazione tra amministrazioni aggiudicatrici della nuova concessione A22 (ai sensi art. 17 direttiva UE 2014/23 e dell’art. 13bis del DL 148/2017) elaborato dal MIT, nel quale compaiono nero su bianco gli interventi ammessi in devoluzione dei profitti della futura concessionaria della A22 a favore di interventi per la viabilità sostenibile, il Protocollo di intesa per le infrastrutture strategiche per la mobilità di Bolzano e le connessioni con le reti extra-urbane concluso tra Provincia Autonoma di Bolzano, Comune di Bolzano, Autostrada del Brennero A22 e dalla lettura della Delibera della Giunta comunale di Bolzano nr. 536 del 18/09/2019 riguardante l’approvazione del precedente protocollo, emerge in maniera lampante che è stato deciso di realizzare la variazione di tracciato della A22 sul territorio di Laives, senza alcun coinvolgimento del comune e dei suoi cittadini – afferma il consigliere comunale Diego Nicolini – . Se questa è la logica con cui la Provincia ed il comune di Bolzano conducono le loro attività, noi siamo fermamente contrari, bisogna innanzitutto dialogare con i cittadini“.
“Ancor più preoccupante è l’alibi dietro a tutto questo: la costruzione della 3° corsia dinamica tra Bolzano Nord e Vadena con un nuovo tracciato che ha come priorità l’aumento di capacità della tratta piuttosto che la variazione completa del tracciato – afferma Nicolini – se è prioritario spostare l’autostrada da Bolzano onde evitare i gravi rischi per la salute, è altresì impensabile che le ricadute dell’aumento del traffico incidano sulla vita dei laivesotti e dei vadenesi. Questi ultimi ricordiamo che sono già vessati da discariche ed ogni sorta di rifiuto della Provincia“.
“Attualmente l’opera di spostamento ed il nuovo tracciato previsto non grava sul comune di Bolzano ma quasi interamente su quello di Laives, dove è previsto l’attraversamento in superficie dell’intera vallata. Nonostante questo, l’accordo di spostamento è stato deliberato unicamente dal Comune di Bolzano come controparte ed i protocolli di intesa sono stati firmati dallo stesso comune di Bolzano, la Provincia Autonoma di Bolzano e la Società A22“.
“L’ipotesi di spostamento del percorso dell’autostrada nella conca di Bolzano ha come più grande mancanza, appunto, quella di non essere stata minimamente condiviso né con le popolazioni locali, né con i suoi rappresentanti istituzionali, soprattutto nel comune maggiormente interessato al suo stesso passaggio, Laives. Vorremmo che un’opera cosi impattante ed importante fosse preceduta da una discussione e sia condivisa dai comuni limitrofi.
Non vi sono a priori delle esclusioni sul tracciato ma è ovvia l’importanza di trovare una soluzione al problema della viabilità nella notoriamente congestionata piana di Bolzano, ma qualsiasi proposta dovrebbe essere valutata e partecipata dai territori interessati e deve esserci la facoltà di prendere in considerazione tracciati alternativi“.
“Già nel gennaio 2018 si ipotizzavano in una conferenza pubblica una serie di tracciati, ma la rassicurazione a suo tempo espressa dal governatore Kompatscher era quella che ci sarebbe stata la massima condivisione di tutte le decisioni. Queste considerazioni, per lo più, sono state espresse alla presenza dell’allora ed attuale sindaco di Laives, Bianchi“, continua Nicolini.
“A corollario, nonostante sulle questioni che impattano la salute e la vita quotidiana dei cittadini non è importante, e non può esserlo, il colore politico dei comuni coinvolti, gli attenti osservatori noteranno che c’è una sorta di rivalità tra i comuni di Bolzano e di Laives, che va ad intensificarsi con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative, con l’amministrazione di Bolzano con la classica ammucchiata di centro-sinistra e quella di Laives fondata su basi più solide con Lega, SVP ed appoggio del M5S“.
Conclude il consigliere provinciale: “Pur se tale tracciato è soltanto la base sulla quale sono state sviluppate delle ipotesi per un piano di investimenti ai fini di garantire soltanto le risorse previste dai protocolli di intesa, tracciati diversi potrebbero richiedere somme diverse, ma senza il coinvolgimento di tutti, è impossibile fare altre ipotesi o aver altresì la certezza che l’unica proposta fatta sia quella migliore per la collettività.
Porteremo all’attenzione del Ministero l’inosservanza delle buone pratiche di condivisione delle grandi opere progettuali, chiedendo infine se è possibile un intervento urgente per fermare quelle ipotesi di tracciato prima che tutti i soggetti coinvolti siano stati informati ed abbiano potuto esprimere la loro opinione sulla base delle valutazioni tecniche e del comune sentire delle popolazioni“.