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Società

Solidarietà Coronavirus, bolzanina cuce e regala mascherine di stoffa. Utilità e modo di utilizzo

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Partiamo dal fatto che gli unici sussidi a risultare efficaci contro il Coronavirus sono le mascherine FFP2 e 3, ovvero quelle dotate di un’apposita valvola che funge da filtro e che offrono una protezione elevata contro le particelle.

Le mascherine chirurgiche, servono a poco quando c’è da proteggere sé stessi dal rischio di contagio ma sono utili, piuttosto, per evitare che l’infezione parta da sé, ed inquini altre persone.

Detto ciò, con lo scoppio dell’allarme coronavirus,  già a gennaio c’è stato un picco di vendite rendendo le mascherine un prodotto introvabile anche in farmacia.

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Le persone però, hanno paura e si sentono più sicure indossando una protezione e non riuscendo a trovarle, ricorrono ai tutorial sul web per realizzarle di carta da forno o di stoffa.

Ma quanto sono efficaci queste mascherine fai da te?

Alcuni esperti smentiscono categoricamente questi tipi di mascherine:“Le Mascherine fai da te non servono ad impedire un contagio da qualcuno infetto a cui sto troppo vicino. Se si vuole costruire una mascherina che filtri dai virus non esiste praticamente nulla che possa essere usato tra gli oggetti comuni”.

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Altri infettivologi, di contro, sono più ottimisti sull’attenzione all’igiene da parte delle persone e quindi ritengono che le mascherine possono essere dispositivi utili a contenere il contagio, almeno se si ragiona in termini di grandi numeri.

Altri ancora hanno sottolineato che a volte indossare una qualsiasi mascherina può essere controproducente, soprattutto perché genera un illusorio senso di sicurezza: dando una percezione (errata) di immunità quasi totale, che fa abbassare la soglia di attenzione verso altre misure igieniche.

Comunque sia, indossarne una di stoffa o chirurgica, è sempre meglio di niente, anche perché quelle col filtro (le più efficaci) purtroppo non si trovano.

Luana Di Maio, nostra collaboratrice, già impegnata con i suoi due figli e la difficoltà nel gestirne uno con autismo, durante la quarantena ha iniziato a cucire mascherine di stoffa, che regala a chi gliele chiede:”L’idea è nata per emergenza, perchè una mia amica che lavora come addetta alle pulizie non aveva ricevuto nessun tipo di protezione. Mentre cucivo la sua mascherina, ho studiato un modo per poter inserire un filtro. Da quando ho pubblicato la foto su Facebook ho ricevuto tantissime richieste e vado avanti fin che ho stoffa a disposizione.

Di solito cucio libri tattili per bambini e a casa ho materiale a disposizione, ma non è infinito. Ieri per esempio, ho finito l’elastico, ma ho dei nastrini, che forse sono più efficaci perchè possono adattare meglio  la mascherina alla testa di chi la indossa. Sarebbe carino se il Comune mi facesse arrivare materiale per cucire. Magari sterilizzato. Perchè ho comunque paura a far entrare materiale in casa da fuori“.

Ho fatto un video tutorial per imparare a cucire una mascherina da soli perchè non potendo uscire di casa è impossibile farle arrivare a tutti coloro che me le chiedono. Per poterle usare basta sterilizzarle e stirarle. Ricordo che le mie mascherine non possono sostituire un presidio sanitario. Possono essere utili solo per dare tranquillità a chi ha paura anche solo a fare la fila per la spesa o uscire per buttare la spazzatura. Se mi vengono chieste significa che c’è bisogno di sentirsi più sicuri e nel mio piccolo questo è il mio contributo“.

Per chiedere le mascherine basta scrivere un messaggio privato sul profilo Facebook Luana Di Maio.  Solo così può tenere il conto di quante deve cucirne.

Pro e contro di una mascherina di stoffa

La dimensione di un virus è talmente piccola che passa attraverso il tessuto (dove passa l’aria, passa neanche il virus): è fondamentale mantenere le distanze imposte dal decreto, perchè non aderiscono come dovrebbe essere l’aderenza necessaria per essere sicuri del non passaggio;

Per sistemarsi la maschera sul volto si potrebbe involontariamente e senza rifletterci (perchè toccarsi il volto è un gesto istintivo) toccare la mascherina stessa dalla parte esterna (che potrebbe essere contaminata) oppure toccarsi addirittura il volto per farla aderire meglio. Bisogna imparare a toglierla nel modo corretto.

La mascherina di stoffa può dare una sicurezza psicologica portando le persone a fare meno attenzione e non rispettare distanze di sicurezza o norme igieniche.

Come indossare e togliere la mascherina di stoffa

– La mascherina di stoffa deve essere indossata dopo aver lavato bene le mani con acqua e sapone oppure con il disinfettante a base di alcol.

– Deve essere ben aderente e non lasciare spazi aperti, quindi prima di procedere con la stoffa fate un modello di carta per capire le misure giuste o utilizzare i nastrini in modo da stringerla bene al viso.

– Per togliere la mascherina bisogna sfilarla dall’elastico senza toccare con le dita la parte davanti, inserirla in una busta di plastica e chiuderla. C’è anche chi dice di metterla in freezer.

– Per bollire la mascherina bisogna usare i guanti usa e getta.

Anche a Bolzano una bella storia di solidarietà e aiuto ai tempi del Coronavirus, quando basta davvero un piccolo gesto per sentirsi più vicini anche se lontani.

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