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Sold out per il concerto “Eagles History” organizzato dal Centro Tutela dei Diritti del Malato sabato 25 febbraio

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Meglio non poteva andare! Così può essere sintetizzato il successo dell’evento organizzato dal Centro di Tutela dei Diritti del Malato all’interno degli eventi celebrativi della giornata mondiale del Malato.

Sabato 25 febbraio il teatro san Giacomo BZ era occupato in ogni suo singolo posto e l’atmosfera che aleggiava era bellissima. L’evento ha utilizzato il canale della cultura per essere portatore di un messaggio sociale importante che riguarda i malati ed i loro famigliari.

Il Centro di Tutela dei Diritti del Malato si occupa di tutelare i diritti degli ammalati e dei loro famigliari, e l’evento, attraverso anche la bella collaborazione con la Pastorale della Salute della Diocesi Bolzano-Bressanone, è riuscito a trasmettere ai presenti l’importanza delle solidarietà e della vicinanza a chi è meno fortunato ed è ammalato.






Questo è riuscito grazie alla testimonianza profonda  Renate Torggler, operatrice spirituale dell’Ospedale di Bolzano, che ha brevemente ricordato il lavoro svolto nelle corsie dell’ospedale.

Il Presidente Arno Kompatscher, Assessore alla Salute, non riuscendo a presenziare ha mandato una lettera che è stata letta all’inizio della serata.

Stefano Mascheroni, responsabile dell’associazione, ha successivamente ringraziato i sostenitori:

Radio NBC-Rete Regione, Bautechnik, Bureau Vallee Rovereto, PSconsulting, Printeam, Kilometro1, Paolo Savio ph, Strapaes, Diocesi di Bolzano-Bressanone Città di Bolzano, Comune di Laives e naturalmente gli straordinari  Ostello California – Eagles tribute.

Un caro ringraziamento ed un saluto collettivo è andato alle associazioni con le quali il CTDMAA ha collaborato per l’organizzazione.

La giornata mondiale del Malato è stata istituita da Papa Giovanni Paolo II nel 1992 in memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes.

La condizione di malato non è più riferibile al singolo individuo colpito dal male ma allarga la propria riferibilità ad un vissuto che diviene famiglia, cerchia di amici e comunità. Il concetto di “malattia” che si contrappone a quello di “salute”, definito come uno stato di completo benessere psichico, sociale e fisico dell’uomo, decreta allora l’inevitabile bisogno di dare senso alla nuova condizione che rende diverso l’essere umano rispetto al normale, al funzionante”.

L’esperienza della malattia fa sentire vulnerabili e al contempo bisognosi dell’altro. Quando si è malati, paura, incertezza e terrore diventano compagni di una quotidianità ormai controproducente, “ci troviamo in una situazione di impotenza, perché la nostra salute non dipende dalle nostre capacità o dal nostro affannarci”.

Si perde la capacità di difendersi, di proiettare le proprie forze e su se stessi. L’altro diviene unica speranza e nell’altro, oltre la fiducia, si proietta tutta l’angoscia e la paura.



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