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Val Venosta

Silandro, armi incustodite e violazioni: sequestrato un arsenale, denunciato un uomo

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Un imponente sequestro di armi e munizioni è stato effettuato ieri dalla Polizia di Stato a Silandro, dove gli agenti hanno scoperto gravi violazioni delle normative sul possesso e la custodia delle armi. Il blitz, condotto dai Commissariati di Merano e Bressanone con il supporto dell’Ufficio della Polizia di Stato di Malles Venosta, è scattato a seguito di una segnalazione che denunciava possibili abusi riguardo le prescrizioni imposte dal Questore e le leggi in materia di armi.

Al centro dell’indagine una famiglia di Silandro, in particolare il capo famiglia, già noto alle forze dell’ordine. In passato, infatti, gli erano state sequestrate le armi e revocato il porto d’armi per aver partecipato illegalmente a battute di caccia, utilizzando un fucile nonostante il divieto. La segnalazione ha portato gli agenti a effettuare un controllo amministrativo presso l’abitazione, dove sono emerse irregolarità che hanno aggravato ulteriormente la posizione dell’uomo.

Durante l’ispezione è stato accertato che il figlio, unico legittimo titolare del porto d’armi e delle armi custodite, si trovava all’estero per lavoro. Nonostante ciò, entrambi i genitori erano in grado di accedere alle armi custodite in un armadio blindato, violando le prescrizioni di legge. Il padre, in particolare, conosceva la combinazione per aprire l’armadio, nonostante fosse stato già sanzionato in passato e non avesse alcun titolo per gestire le armi.






All’interno dell’armadio blindato gli agenti hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale: otto fucili da caccia, una baionetta, tre coltelli artigianali e 1.166 proiettili di diverso calibro. Tutto il materiale è stato immediatamente sequestrato, insieme al porto d’armi del giovane, che è stato denunciato alla Procura della Repubblica per violazione della legge sulle armi.

Il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano, Paolo Sartori, ha commentato con fermezza l’operazione: “Detenere e portare legalmente un’arma comporta il possesso di requisiti e l’adempimento di obblighi e prescrizioni che non sono compatibili con comportamenti negligenti o, ancor peggio, in palese contrasto con le leggi e le disposizioni della Pubblica Sicurezza. Per questo motivo, nel caso specifico, ho disposto il sequestro amministrativo delle armi e la revoca del porto d’armi, al fine di prevenire ed evitare che determinati comportamenti, qualora riproposti in futuro, possano degenerare in tragedie”.

L’operazione si inserisce in un quadro di controlli sempre più stringenti sul possesso e l’uso delle armi, a tutela della sicurezza pubblica e per scongiurare il rischio di episodi che possano sfociare in gravi conseguenze.



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