Si della Lega a chiusura Commissariato, la protesta di centrodestra e sindaco di Laives

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In seguito allo shock politico generato dal voto leghista in consiglio provinciale alla mozione di Sued Tiroler Freiheit che richiede la chiusura del Commissariato del governo in Alto Adige con relativo assorbimento di compiti e prerogative da parte della Provincia di Bolzano (secondo tentativo dopo il voto del 2014), il centrodestra altoatesino lancia proteste all’indirizzo del Carroccio.

In prima fila Forza Italia e il sindaco di Laives Christian Bianchi che però precisa di non voler partire all’attacco della Lega, bensì di attivare la protesta per l’intero voto del consiglio provinciale.

E mentre la Lega per bocca del consigliere Carlo Vettori difende la scelta di campo, è toccato proprio al primo cittadino di Laives ricordare al partito di Salvini quanto il ruolo del Commissario del governo risulti importante per la tutela degli interessi della comunità italiana in provincia di Bolzano.

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Un voto, quello di giovedì da parte della Lega, di cui il commissario Bosatra non sarebbe oltre tutto stato informato.

E la querelle è destinata a continuare: i partiti sudtirolesi lamentano una sempre maggiore preminenza della lingua italiana in ambito pubblico e accusano il commissariato del governo di attivarsi solamente quando è necessario garantire alla sola lingua italiana di essere rispettata sul territorio provinciale.

“E’ vero il contrario. Ed è vero soprattutto il principio per il quale in Alto Adige non tutto si può provincializzare“, afferma Christian Bianchi.

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Perplessità anche da parte della coordinatrice regionale e deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore, che in un’esternazione dalla logica ferrea che non lascerebbe scampo alle possibili giustificazioni dei consiglieri leghisti altoatesini, precisa: “E’ strano vedere come il leader del partito Salvini, impegnato nel resto d’Italia a far valere leggi e confini dello Stato italiano in una strenua battaglia, debba assistere al tradimento dei suoi in Provincia di Bolzano, di quei consiglieri che senza accorgersene stanno cedendo il presidio del territorio provinciale“.

Speranzoso invece Alberto Sigismondi, che ha dichiarato di confidare in una svista o in un eccesso di superficialità dei vertici della Lega altoatesina.

E pensare che nel 2014 fu proprio la resistenza delle forze politiche di lingua italiana, Pd in testa, a fermare la medesima iniziativa tentata sempre con il voto in consiglio.

Dice il consigliere di l’Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì: “La mozione, approvata ieri con eccessiva disinvoltura dal Consiglio provinciale con relativa convocazione del Commissario del governo va considerata una pura azione di propaganda.