Economia e Finanza
Scadenza del Superbonus: una battaglia contro il tempo
Nella frenetica corsa contro il tempo, i cantieri impegnati nel completamento dei lavori del superbonus stanno operando anche durante i fine settimana, adattandosi alle basse temperature in arrivo. Il finanziamento al 110% scadrà alla fine dell’anno, e senza un’estensione nel bilancio statale, le imprese che non riescono a rispettare la scadenza potrebbero trovarsi in una situazione critica.
In assenza di un prolungamento, i proprietari di condomini potrebbero dover affrontare costi significativamente più alti se i lavori dovessero protrarsi nel 2024, causando un aumento dei costi preventivati. Di conseguenza, nell’industria edilizia, le pressioni sul governo di Roma per garantire fondi sufficienti per completare i progetti in corso sono in aumento.
L’allarme dei condomini
A Bolzano, decine di cantieri stanno lavorando a ritmo costante, rispettando le normative sulla sicurezza dei lavoratori e le garanzie di qualità delle opere. Marco Lombardozzi, rappresentante dell’Anaci, ha espresso la sua preoccupazione: “È una bomba sociale a orologeria”, riferendosi ai rischi per le aziende, i lavoratori e i proprietari di condomini che potrebbero non essere in grado di coprire costi maggiori di quelli preventivati.
Alcuni imprenditori si dicono fiduciosi di riuscire a rispettare i tempi, mentre altri denunciano ritardi dovuti alle avverse condizioni meteorologiche. Lombardozzi prosegue: “Tutto dipenderà dal contratto. In alcuni casi, l’impresa potrebbe doversi assumere la differenza tra il 110% e il 70%. Altrimenti, potrebbe ricadere sui proprietari, portando a possibili dispute legali”. Lombardozzi conclude con un tono cupo: “Il 110% sembrava una grande opportunità, ma si sta trasformando in una fonte di preoccupazione. Stiamo facendo pressioni per una proroga e per garantire che i lavori in corso siano completati”.
Le Imprese Chiedono un’estensione
La pressione sul governo per una proroga è intensa. Associazioni come Cna, Confartigianato e Apa stanno chiedendo un’estensione. Hannes Mussak, vicepresidente dell’Apa, ha espresso il suo sostegno all’appello dell’intera industria edilizia.
“Abbiamo comunicato le esigenze delle imprese a Confartigianato, che ha già presentato una richiesta di proroga”, afferma Mussak, “stiamo considerando anche le piccole imprese artigiane, per le quali sarebbe impossibile sopportare costi elevati”. Secondo Claudio Corrarati di Cna, “ci sono imprese che rischiano di chiudere, non solo una crisi di liquidità”.
Corrarati ha evidenziato che almeno un’azienda altoatesina ha già sospeso le sue attività e ceduto i suoi crediti. “La prospettiva potrebbe essere un calo delle lavorazioni e un forte rallentamento. Diverse aziende hanno investito molto negli ultimi 12-18 mesi, non si può lasciare per strada chi è stato obbligato dal sistema Paese a prendersi un credito d’imposta”, conclude Corrarati.
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