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Sardine ‘riunificate’, il 13 la manifestazione a Bolzano. Maglione: “Per me questione chiusa”

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Dopo la recente spaccatura che ha visto la creazione di una seconda pagina dedicata al movimento in Alto Adige, le Sardine bolzanine sembrano fare un passo indietro facendo sottintendere una sorta di “riunificazione” con il lancio della manifestazione prevista per venerdì 13 dicembre alle 18.30 in piazza Mazzini.

Un tentativo di conciliazione forse dettato dalla consapevolezza che nel resto d’Italia il “popolo ittico” si stringe nelle piazze senza accenni di divisioni.

Risale allo scorso 19 novembre la creazione della pagina Facebook “Sardine Bolzano Bozen”. Una pagina inizialmente, e poi scopriremo anche volutamente, avvolta dal mistero dato che nessuno aveva voluto rivelare la propria identità.






Chi c’era dunque dietro questo progetto in luce di portare i giovani antisalviniani a Bolzano?

A svelare pubblicamente l’arcano, dopo qualche giorno, è stato il 20enne bolzanino Diego Laratta dei Giovani democratici ed esponente dei Fridays for Future. E’ Laratta in un primo momento a contattare la pagina delle Sardine e a chiedere di diventarne “editor”, scoprendo poi che tra gli amministratori c’era Max Maglione, esperto di marketing politico elettorale e titolare dell’omonima agenzia di comunicazione.

Era dunque Maglione il creatore, su commissione di alcuni simpatizzanti bolzanini, della prima pagina dedicata alle Sardine. La cosa non è piaciuta a Laratta che lo ha accusato di aver voluto manipolare, per motivi di interesse personale, la nascita del movimento delle Sardine in Alto Adige.

Noi abbiamo chiesto a Maglione di fornirci una sua versione dei fatti e di spiegare perché ha accettato il ruolo di amministratore di una pagina le cui necessità di comunicazione sono più ideologiche che pubblicitarie.

Verso la metà di novembre sono stato contattato da Adriano Moruzzi e Manuel Zorzetto, bolzanini che si riconoscono negli ideali delle Sardine, per l’apertura della pagina e il suo lancio. Io ho acconsentito a prestare il mio servizio a livello di realizzazione e social marketing suggerendo appositamente la strategia del mistero per riuscire a catturare l’attenzione dei cittadini e dei media. Già nei primi giorni la pagina era arrivata quasi a 1.800 like“.

Ti accusano di aver voluto manipolare la situazione per interessi personali.

Ho prestato la mia professionalità a chi me lo ha richiesto. Quando sono stato contattato da Diego Laratta, lasciandogli tutta la libertà di partecipazione alla gestione della pagina, ho riaffermato la necessità di mantenere l’anonimato della pagina delle Sardine bolzanine, anche nel rispetto delle due persone che mi avevano affidato la ‘missione’ di farla crescere e per evitare protagonismi di stampo politico che gli stessi che hanno richiesto il mio aiuto volevano evitare.

Ricordo che la pagina non era di mia proprietà. Non ero autorizzato a lasciare il controllo della situazione a terze persone. Non vorrei che chi ha successivamente contestato la mia presenza professionale lo abbia fatto perché si è visto togliere un’occasione di visibilità. Ma rimane una supposizione“.

Laratta ha preso dunque le distanze dalla situazione andando a creare una seconda pagina dedicata al movimento.

Lo ha fatto chiedendo ad alcuni giovani di Fridays for Future (Giovanni Gottardo e Nausicaa Mocellin ndr) di realizzare una nuova pagina, amministrata oggi anche da Francesco Odorizzi. E’ nata così “Sardine Altoatesine Südtiroler Sardinen“. Certo è che da parte mia non c’era intenzione di dare vita a nessun verticismo. Io non sono più amministratore e lo sono stato solo per il tempo necessario a portare a termine il mio compito di comunicatore, senza nessun intento manipolatorio“.

In fondo si potrebbe pensare che abbia ragione Laratta quando afferma che “per il bene delle Sardine” forse era il caso di insistere per farti fare un passo indietro, dopo le tue supposte continue esitazioni.

Non ci sarebbe stato bisogno di chiedermelo, dal momento che il mio compito si sarebbe esaurito poco dopo il buon esito del lancio della pagina. Quello che invece ha insospettito me, è questa volontà di voler estromettere un servizio che era stato richiesto e non imposto. Perché voler aprire una seconda realtà sul social se non per una maggiore volontà di controllo della situazione? Sono io quello che ora si può interrogare sulla reale bontà della posizione di chi ha creato la frattura, ora forse in via di ricomposizione, tra le diverse anime delle Sardine in Alto Adige“.

Ma le esitazioni a mollare però ci sono state.

Nulla di strano anche qui. Mi era stato dato un compito e persone non autorizzate dai creatori originari del movimento a Bolzano insistevano perché lasciassi subito. Ma io avevo un lavoro da portare a termine e l’ho fatto al momento opportuno“.

Strano voler richiedere un servizio di comunicazione e marketing per l’apertura della pagina Facebook di un movimento ricco di ideali come quello delle Sardine. Non potrebbe comunque sembrare un’operazione sospetta?

Non lo è dal momento in cui mi è stato richiesto di dare vita ad un’azione comunicativa trasparente e senza ulteriori fini. Sono rimasto amministratore solo per tre giorni, ovvero il tempo necessario per fare sì che arrivasse subito oltre i 1500 ‘mi piace’. Obiettivo raggiunto, come tutti hanno potuto vedere.

Quello che non capisco, è questa decisione almeno per il momento, nonostante l’aria di pacificazione tra le due diverse realtà, di tenere ancora le due pagine separate. E con questo terrei a chiudere definitivamente tutta questa vicenda che sicuramente non ha giovato, per l’apprensione quasi politica di molti, all’immagine di questo neonato movimento“.

Rimane un velo nel frattempo su questa doppia anima delle Sardine altoatesine. Il 13 dicembre a Bolzano avremo modo di vedere in quanti scenderanno in piazza e soprattutto se i rispettivi amministratori delle due pagine in questione troveranno un accordo per l’unificazione. Nel frattempo, la questione per noi rimane sospesa.

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