L’impertinente
Sanità, “raid” di Roma negli ospedali. Arrivano i Nas e la Repubblica autonormata vacilla
La Voce di Bolzano lo ha scritto e reso noto in una lunga inchiesta sulle irregolarità presenti all’interno dell’Azienda sanitaria altoatesina attraverso la rubrica del nostro Bellerofonte.
Il Ministero, in una sorta di epifanica illuminazione, ha verificato.
Era già di qualche giorno fa la notizia della decisione da parte di Roma di compiere un “raid” di accertamento sulla situazione della Sanità in Alto Adige, con una mail di preavviso fatta recapitare a Günther Burger, capo Dipartimento dell’assessorato alla Sanità.
E lo ha fatto avvalendosi della professionalità di alcuni ispettori che tra oggi e domani faranno visita agli ospedali di Bolzano e Brunico.
Ispettori dei Nas che indagheranno su tutto ciò che di potenzialmente irregolare c’è sul territorio altoatesino, a partire dalle modalità di reclutamento del personale avvalendosi di agenzie interinali, con l’aggiunta di medici in pensione richiamati in servizio (“Carenza medici negli ospedali altoatesini: diffida Anaao contro esterni e costi lievitati”), per arrivare alla nomina di primari senza il parere della commissione e del nucleo di valutazione e, in questo caso, vi invitiamo alla lettura di quanto vi alleghiamo (“Sanità, nomina di Regele in assenza di criteri: partita un’interrogazione parlamentare” e “Dirigenti sanitari, abusi sugli incarichi: interrogazione Koellensperger sulla nomina di Regele”, oppure “Comitato sanitario tecnico cercasi: le nomine “autonormate” dei dirigenti e il caso Regele”).
Ma non sarebbe finita qui, perché nel mirino governativo ci sarebbe anche la verifica della veridicità di una situazione che di recente ha sollevato diverse polemiche, ovvero l’emissione di cartelle cliniche monolingui (e presumibilmente anche della recente disposizione provinciale che “sdogana” il monolinguismo dei medici per sopperire alla carenza di personale, e a questo proposito si veda “Chi di monolinguismo ferisce… Medici tedeschi alla corte Sanità, ma la lingua di Dante non c’è”).
Non ultimo, a sollevare la curiosità del Ministero il caso del dottor Paolo Girardi, chirurgo pediatrico accusato di aver praticato circoncisioni irregolari su piccoli pazienti.
E dunque siamo ai giorni della verità, perché ciò che ci siamo sentiti ripetere più spesso in questi mesi, tra una minaccia di querela e un’amara smentita, era un laconico quanto ostinato “Tutto in accordo con il Ministero della Salute”.
Un proclamo dal sapore spesso propagandistico che caratterizzava alcuni dispacci provinciali riproposti inizialmente anche da qualche organo di stampa locale.
“Tutto in accordo con il Ministero della Salute” hanno ripetuto per mesi alla stampa e alla cittadinanza, ma viene il dubbio che, per un incredibile quanto imbarazzante equivoco, i vertici della Asl locale intendessero quello di Vienna.
Citando noi stessi, ribadiamo che la specifica in questo caso è pertinente, se calcoliamo che purtroppo è proprio la capitale austriaca la più nominata dai locali amministratori, politici e sanitari, come punto di riferimento primario per la risoluzione di problematiche di tipo istituzionale e amministrativo in Alto Adige e che troppo spesso fanno capo, a dire il vero, non solo alla Sanità.
Ma quando è necessario mostrare che tutto va bene, è la troppo spesso ignara capitale italiana a venire impropriamente chiamata in causa con un semplice “Tutto in accordo”.
E oggi Roma è qui per chiedere spiegazioni sulle potenziali irregolarità del Sistema Sanità in provincia di Bolzano, e chissà che dalla memoria dei responsabili ministeriali non riemerga qualche altra questione di centrale importanza come ad esempio l’elevata spesa sanitaria altoatesina, la più alta d’Italia con oltre 2.400 EUR pro/capite a fronte della scarsa soddisfazione dell’utenza nella percezione della qualità delle prestazioni e dei lunghissimi tempi di attesa per le visite specialistiche e per il pronto soccorso bolzanino.
Valore dell’intero pacchetto: un miliardo e 300 milioni l’anno.
E chissà se anche la difficile questione della formazione degli specializzandi, affidata al diritto austriaco perché è sempre “tutto in accordo con Roma” troverà il tempo di essere discussa e verificata, poiché lo ricordiamo, l’assunzione di medici appena laureati, in gergo “Brufolosi con lo stetoscopio” che potranno intervenire in sala operatoria, diagnosticare patologie e rilasciare cure senza aver minimamente iniziato la specializzazione, secondo l’Ordinamento austriaco e non italiano, non suggerisce nulla di buono (“Sanità, la Repubblica autonoma colpisce ancora: ignorata la legge nazionale per l’assunzione degli specializzandi” ; “Formazione medico specialistica: la Repubblica autonoma della Sanità contro il governo di Roma” ; “Formazione medici a Bolzano regolata dal diritto austriaco. M5S:”Disposizione inaccettabile”).
E per non dimenticare, le questioni della nomina del dottor Florian Zerzer a direttore generale dell’azienda ospedaliera senza alcuni dei requisiti previsti dalla normativa vigente (si veda “Tutti contro Zerzer o Zerzer contro tutti?” ; “ZerzercontroZerzer, ultima stazione” ; “Azienda sanitaria, polemiche per Zerzer: non ha i requisiti”) oppure la complessa questione del rinnovo per l’Asl locale dell’ormai celebre assicurazione per responsabilità grave dei medici (“Impicci, proroghe, rappezzi e impunità: l’Asl alla saga dei rinnovi assicurativi è già leggenda”).
Volendo esaminare la questione da diversi punti di vista, la soluzione al problema Sanità in provincia di Bolzano rimane indubbiamente condizionata da un vizio di forma: il Sistema Alto Adige.
La recente onta di una Legge Omnibus rispedita al mittente dai palazzi romani perché incostituzionale aggiunge solo l’ennesimo tassello a quello che già si prospetta come un epocale “scontro di dominanza” tra Stato e Repubblica autonormata dell’Alto Adige, che nel frattempo ha già inevitabilmente creato una frattura nel matrimonio di interesse tra la Volkspartei e quella Lega di Salvini che sembrava, nei primi mesi di governo, solo apparentemente aver gettato la spugna sulle priorità di quel “prima gli italiani”, ora trasformato in “prima la legge dello Stato” dopo aver lanciato uno sguardo all’offensiva partita dai ministri 5Stelle all’indirizzo di Bolzano.
In questo contesto, si inseriscono le raffinate analisi economiche, giuridiche e di sanità pubblica di tale dottor Gallo Costantino, colui che da tempo denuncia in Alto Adige e altrove la mala gestione, gli abusi e le ruberie in Sanità. Tanto da essere noto in ambito nazionale come il “dirigente taglia sprechi”.
Bene, pare proprio che il Direttore dei Progetti e la ricerca clinica dell’Azienda ospedaliera dell’università di Padova avesse totalmente ragione. Quasi una sorta di eroe non mascherato, il Che Guevara, per osare un azzardo, dell’inchiesta sanitaria al pari del nostro fido Bellerofonte, Fabrizio Pollinzi.
Speriamo che il dottor Gallo non ce ne voglia, se noi de La Voce di Bolzano, ce lo siamo proprio immaginato così:
E anche in questo caso, vi auguriamo buona lettura con: “Scrivere Gallo o 666: chi ha paura del dottore di Padova”.
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