Alto Adige
Ristori provinciali, per Urzì la Giunta rinnega l’impegno: “Si gioca sulla pelle dei nostri operatori economici”
“26 novembre 2020: in Consiglio provinciale all’unanimità si vota la mozione presentata da Svp e Lega (poi con qualche altra firma a supporto, fra cui Vettori) che impegna la giunta provinciale ad ‘emanare una disposizione valida per l’intero territorio provinciale con la quale si stabilisca che tutte le aziende che hanno dovuto sospendere la loro attività in seguito alle disposizioni provinciali ricevono un contributo a fondo perduto pari ad almeno quanto previsto dai decreti statali Ristori e Ristori bis‘.
Insomma: un bello scatto di orgoglio. Chiudiamo perché lo vogliamo noi (erano i giorni in cui a Bolzano si chiudeva di più di quello che era richiesto da Roma), ma chi se ne importa? Paghiamo i ristori noi! Con il nostro bilancio, state tranquilli!
Poi pochi hanno visto qualcosa ma intanto l’effetto illusione c’era stato.
26 gennaio 2021: l’impegno è rinnegato. Il Presidente Kompatscher a nome di tutta la giunta Svp/Lega annuncia che per il rischio di non fare perdere gli aiuti statali agli operatori economici (soprattutto della ristorazione) che dovessero rimanere aperti in omaggio alla loro ‘via altoatesina’ da domenica per 15 giorni sarà di nuovo tutto chiuso. Insomma torneremo come in zona rossa dopo un periodo di maglie larghe.
Ma non ci avevano detto (e ci avevano fatto votare, io unico a lasciare a verbale che era una presa in giro) che ci avrebbero pensato loro a sostenere finanziariamente “almeno quanto previsto dai ristori” dello Stato? Una politica dell’inganno e della bugia che ha le gambe corte ed il naso lunghissimo.
Il passo indietro di Kompatscher e della sua giunta sono una mortificazione per tutto il settore e per i cittadini ai quali viene venduta per scopi puramente ideologici la via altoatesina che però alla prova dei fatti non esiste. O meglio la vorrebbero ma ‘a spese dello Stato’.
La dimostrazione: solo due settimane dopo il 26 novembre discutemmo del piano di revisione della spesa pubblica provinciale per raggranellare denari per aiutare le imprese altoatesine, ossia giusto quello che loro stessi si erano impegnati a fare il 26 novembre.
Ma fu bocciato tutto. Nemmeno a dire che il piano di revisione della spesa lo avevo proposto io citando alcuni esempi: la ridiscussione del piano per il polo bibliotecario (quasi 60 milioni di euro) da destinare subito agli aiuti, e simbolicamente la sospensione del progetto di erezione di sette stele di metallo pronte per arrugginirsi per un autocelebrativo percorso storico dell’autonomia in piazza Magnago. Inutile.
Forse ci sono altre urgenze, dissi. Ma questi denari non furono svincolati.
Ecco perché ora Kompatscher, d’accordo con gli alleati della Lega evidentemente, chiude tutto, con il sorrisetto di quello che ‘la colpa è dello Stato’ (attenzione, dello Stato, non del Governo a cui continuano a dare la fiducia). E così tagliano le gambe agli operatori economici facendo loro perdere i ristori dello Stato e facendoli chiudere. Ma di autocritica nemmeno l’ombra“.
Così il consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì.
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