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Bolzano

RienzAct, progettazione partecipata per il fiume Rienza

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Quali pericoli incombono in caso di una piena della Rienza ogni 30 anni, quali ogni 100 anni, e quali nel caso di una piena con un tempo di ritorno di 300 anni?

Quali diverse fasce di vegetazione si incontrano nel percorso della Rienza, contraddistinto da 84,3 km di lunghezza e 1.100 metri di dislivello, dalla sorgente del fiume ai piedi delle Tre Cime fino allo sbocco nel bacino artificiale di Rio di Pusteria?

In quali tratti si prevede una particolare presenza di legno di deriva e quali sono i rispettivi danni potenziali? Quali sono le caratteristiche ecologiche della Rienza, quali quelle degli affluenti nell’area di sbocco?

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Dove si trovano habitat particolarmente preziosi nel corso d’acqua? Quali diversi utilizzi dell’acqua devono essere contemplati in tutto il percorso?

Come viene utilizzata l’area fluviale, come e in che misura è cementificata?

Queste e altre domande interessanti sono state affrontate nell’ambito del primo forum RIENZact, tenutosi nei giorni scorsi a Perca da esperti del settore, dopo un’approfondita analisi della situazione reale.

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I tecnici incaricati hanno presentato i risultati delle analisi nei settori specialistici di ecologia terrestre, uso del suolo, ecologia acquatica e gestione delle risorse idriche, oltre ai rischi idraulici derivanti dalle piene lungo tutto il percorso del fiume. Dopo i fenomeni alluvionali dello scorso ottobre, il progetto RIENZact è più attuale che mai per i comuni interessati e tutta la Val Pusteria.

Il progetto, avviato dall’Agenzia per la Protezione civile finanziato dal programma operativo Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione FESR 2014-2020 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, si propone di sviluppare un piano di gestione per strutturare in modo sicuro e sostenibile l’area fluviale della Rienza, con il coinvolgimento dei dodici comuni interessati e di tutti i principali gruppi di interesse.

Il progetto per la Rienza – Le basi per il progetto sono già state poste nel 2016; l’avvio ufficiale del progetto ha avuto luogo all’inizio del 2018, e il piano di gestione dell’area fluviale per la Rienza dovrebbe essere pronto entro la fine del 2020. Il progetto avanza per fasi: dopo un’analisi della situazione verranno raccolti i risultati, si individueranno le zone di rischio e di conflitto, e verranno elaborate delle linee guida.

Da esse si ricaveranno gli interventi da inserire in un programma di misure definite per priorità. Caterina Ghiraldo, vice direttrice dell’Ufficio aistemazione bacini montani est ha presentato il progetto sottolineando come venga data particolare attenzione al tema della protezione dalle piene. Inoltre, vengono contemplati aspetti della protezione ambientale, insieme agli interessi della popolazione che vive e opera nel territorio.

Ricadute positive sul territorio – Nelle sue parole di saluto, Roland Griessmair, presidente della Comunità Comprensoriale Valle Pusteria e sindaco di Brunico, ha espresso soddisfazione per il fatto che, dopo progetti simili, anche per la Rienza venga sviluppato un piano di interventi per la protezione ambientale, l’habitat e la protezione dalle piene, che – come è emerso dopo gli ultimi fenomeni alluvionali – “è di grande rilevanza per i comuni interessati e tutta la Val Pusteria”.

Come si svolgono progetti simili in altri luoghi, e come è stato possibile realizzare interventi strutturali per la protezione dalle piene, con un ampio sostegno della popolazione anche in aree densamente abitate, è stato illustrato da Florian Knollseisen, coordinatore del progetto CittàPaeseFiume, e Peter Brunner, sindaco di Bressanone: “Il successo del progetto a Bressanone e Varna è riconducibile principalmente alla partecipazione di tutti i gruppi d’interesse rilevanti, al coinvolgimento della popolazione e a un costante lavoro di informazione”.

E proprio questo processo partecipativo viene perseguito anche per il progetto RIENZact, come ha spiegato Robert A. Steger di Regional Management Val Pusteria, che coordina il progetto RIENZact insieme a Irmgard Hitthaler.

Intanto sono già state accolte le prime proposte del pubblico, che ora vengono discusse nel gruppo di controllo.

Naturalmente, tutti i principali gruppi di interesse, in particolare le amministrazioni comunali, saranno coinvolti attivamente nelle fasi di progettazione, e la popolazione verrà tenuta al corrente sull’avanzamento del progetto in occasione di eventi informativi periodici, che si susseguiranno in tutta la Val Pusteria.

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