Economia e Finanza
Recessione, crolla il dato del Pil altoatesino del 2017

I venti di recessione in Italia preoccupano la CNA-SHV per la tenuta dell’economia altoatesina: “Artigiani e piccole e medie imprese – afferma Claudio Corrarati, presidente dell’Associazione – temono di veder vanificati gli sforzi compiuti negli anni della crisi.
In attesa di conoscere i piani del governo nazionale, chiediamo alla giunta provinciale appena insediata di reagire immediatamente mettendo in atto politiche espansive di sostegno reale all’economia”.
Il dato preoccupante, secondo CNA-SHV, è contenuto nel Barometro mensile Ire della Camera di Commercio.
In particolare per il 2017: nel Barometro di dicembre 2018 la stima Ire sul 2017 era di una crescita del 2,2%, nel Barometro di gennaio 2019 il valore reale del 2017 è crollato a +0,4%. In pratica, stagnazione anziché crescita. Man mano che arriveranno i dati definitivi Istat, anche le stime Ire sulla crescita del Pil per il 2018 e il 2019 potrebbero subire una forte contrazione.
“Il dato diffuso nei giorni scorsi dall’Istat sul Pil – commenta il presidente Claudio Corrarati – ha confermato quanto era nell’aria: l’Italia è precipitata in recessione dopo due trimestri consecutivi di contrazione dell’economia. Nel contempo, Eurostat ha segnalato un rallentamento della crescita nell’Eurozona, che però rimane in terreno positivo.
Da questo combinato disposto emerge che quando i partner europei hanno il raffreddore, il nostro Paese prende la febbre.
A dimostrazione che la debolezza italiana è endemica. E che, purtroppo, non sono stati sviluppati gli anticorpi necessari a superare senza gravi conseguenze nemmeno temporanei stati di crisi internazionali. Temiamo che le ripercussioni si faranno sentire molto presto anche in Alto Adige”.
“È grave e altamente preoccupante – prosegue Corrarati – dopo avere ripreso con fatica la strada della crescita, l’Italia rischi di ritrovarsi al punto di partenza e l’Alto Adige segua a ruota.
La recessione pone pesanti interrogativi sullepolitiche messe in atto dal governo e suscita comprensibili timori sulla necessità di dolorosi interventi correttivi di finanza pubblica. Forte, in particolare, è la preoccupazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese che temono di veder vanificati gli sforzi compiuti negli anni della crisi.
Chiediamo al governo nazionale di reagire immediatamente per evitare che questo vento negativo si trasformi in tempesta, ma anche la Provincia, la cui giunta si è appena insediata, deve fare la sua parte, mettendo in campo misure anticrisi che diano slancio all’economia, favorendo gli investimenti attraverso incentivi mirati e strutturati come quelli sui risanamenti energetici, defiscalizzazioni, appalti pubblici suddivisi in piccoli lotti su misura delle PMI locali, accordi territoriali per agevolare l’accesso al credito, sconti sulle bollette dell’energia, adeguato sostegno non solo alle start-up ma anche alle aziende che si apprestano ad eseguire la successione”.
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