Bolzano
Rafforzamento dei controlli a Piazza Mazzini in seguito alle proteste dei cittadini
La tensione in Piazza Mazzini a Bolzano ha spinto le forze dell’ordine ad annunciare un incremento dei controlli. L’inasprimento delle misure di sicurezza è una diretta conseguenza delle lamentele espresse dai residenti, della visita in loco dell’assessora provinciale Ulli Mair e delle sue discussioni con il questore Paolo Sartori, come documentato dall’edizione di ieri del giornale locale.
Il Comune di Bolzano, tuttavia, mira a non restare in ombra riguardo le iniziative di sicurezza, e ha dichiarato l’intenzione di installare ulteriori telecamere di sorveglianza. L’area, un tempo solo teatro di frizioni tra gli abitanti degli edifici circostanti e i frequentatori degli spazi aperti, ora sembra essere al centro di una disputa tra le autorità comunali e provinciali.
Il sindaco Renzo Caramaschi ha espresso il proprio disappunto: “È positivo che la nuova assessora alla Sicurezza ascolti i cittadini e poi solleciti interventi da parte della questura, ma sarebbe opportuno che venisse data risposta anche alle nostre continue richieste sul controllo degli arrivi dei migranti a Bolzano.”
La questione sollevata dal municipio riguarda la distribuzione dell’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo, non limitata al solo capoluogo, ma estesa a tutto il comprensorio. È in questo contesto che è stata inviata una nuova missiva alle assessore provinciali Ulli Mair (sicurezza) e Rosmarie Pamer (sociale), per evitare che Bolzano debba sopportare da sola l’intero peso dell’immigrazione.
Durante una riunione indetta dal comitato degli inquilini, alla quale ha partecipato Ulli Mair, i residenti hanno espresso il proprio malcontento per le condizioni in cui versano i portici e gli ingressi dei loro edifici, segnati dai residui delle attività notturne.
Nel frattempo, il Comune non rimane inerte. Nel 2023, i vigili urbani hanno effettuato 156 pattugliamenti in Piazza Mazzini, a tutte le ore. Il sindaco ha evidenziato l’incremento degli interventi nei primi mesi dell’anno corrente, raggiungendo il numero di 59 azioni, segno di una particolare attenzione oltre i compiti ordinari delle forze dell’ordine.
L’opposizione politica insiste sull’uso più esteso delle telecamere per il controllo del territorio, mentre alcuni ritengono che Bolzano sia divenuta una città eccessivamente sorvegliata, a scapito della privacy.
Il numero di telecamere è aumentato notevolmente: da 66 installazioni pre-2016 a 256 nel marzo 2024. Il sindaco Caramaschi anticipa che altre 9 verranno installate non appena si otterrà il finanziamento necessario.
Nonostante il recente rinnovamento di Piazza Mazzini, compresa la riparazione delle fontane e l’installazione di nuovo arredo urbano, i residenti si lamentano che le panchine sono diventate luoghi di ritrovo per individui che causano disordine e disagio.
Il sindaco ha dichiarato che le panchine verranno sostituite, ma ha sottolineato che non è possibile selezionare chi le utilizza. Le panchine sono pensate per favorire la socializzazione, e se a socializzare sono i clochard, non si può pensare di chiudere parchi e piazze. Il municipio quindi sollecita strumenti adeguati o la loro applicazione da parte delle autorità competenti, come l’identificazione e la possibilità di spostare chi crea problemi attraverso provvedimenti come i fogli di via, azioni che possono richiedere riforme legislative o interventi diretti da parte delle forze dell’ordine.
L’assessore comunale al Sociale Juri Andriollo ha già affrontato in passato la problematica delle presenze indesiderate in Piazza Vittoria e Corso Libertà, ma ha rnotato che le persone allontanate tendono a ritornare. Se non nello stesso luogo, magari altrove, come in Piazza Mazzini. L’operazione “strade sicure”, che ha fornito un forte deterrente contro lo spaccio nel centro e in Piazza Duomo, potrebbe spingere i soggetti indesiderati a trasferirsi in altre zone.
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