Valle Isarco
Racines è il primo Comune con un Programma di sviluppo comunale

Dare attivamente forma al futuro dei Comuni: è questo l’obiettivo del Programma di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio, in cui sono attualmente impegnati i Comuni dell’Alto Adige.
Il Programma di sviluppo è stato introdotto come nuovo strumento di pianificazione con la Legge provinciale Territorio e paesaggio (n. 9/2018), entrata in vigore nel 2020. Esso contiene i piani e gli obiettivi di sviluppo comunale per almeno dieci anni.
Come primo Comune dell’Alto Adige, Racines ha concluso positivamente la procedura di approvazione del programma di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio: nella seduta di oggi (17 ottobre), la Giunta provinciale lo ha approvato definitivamente su proposta dell’assessore provinciale competente. In precedenza, il progetto era stato adottato dal Consiglio comunale di Racines ed esaminato in dettaglio dalla Commissione provinciale per il territorio e il paesaggio.
Il Programma di sviluppo del Comune di Racines è valido fino al 2050, cioè per quasi 30 anni. Come stabilito dall’articolo 51 della Legge provinciale per il territorio e il paesaggio, si tratta di uno strumento di pianificazione a lungo termine che comprende gli obiettivi di sviluppo sociale ed economico del territorio comunale, come la fornitura di spazi abitativi, spazi aperti pubblici, mobilità e accessibilità, ma anche sviluppo turistico.
Il programma diventa visibile attraverso la definizione delle aree insediabili, i cui prerequisiti sono: essere un’area sviluppata, con una struttura insediativa compatta, con diverse destinazioni d’uso del suolo, con strutture pubbliche e commerciali, con spazi verdi pubblici e trasporti pubblici locali e con opportunità di sviluppo. Molto importante per l’area insediabile è la qualità della vita, per la quale si applicano gli standard minimi.
Nel comune di Racines questo vale per le località di Casteia, Stanghe, Mareta, Ridanna Paese, Telves, Masseria, Racines di dentro, Val di Mezzo e Ridanna/Braunhofer, che sono delimitate come aree di insediamento. Le località di Ridanna/Strickner e S. Antonio/Val Giovo, invece, non possono essere definite aree insediabili, in quanto non dotate di strutture pubbliche o commerciali; in alcuni casi, esse non sono collegate al trasporto pubblico locale.
All’interno delle aree insediabili, i Comuni modellano lo sviluppo in modo ampiamente autonomo. Nelle aree esterne, invece, l’attenzione spetta alla protezione del territorio e del paesaggio. L’obiettivo è quello di consentire uno sviluppo compatto degli insediamenti e di frenare l’espansione urbana. Ciò corrisponde anche agli ambiziosi obiettivi del Piano Clima Alto Adige sulla nuova impermeabilizzazione del suolo, che dovrà essere dimezzata entro il 2030 e azzerata entro il 2040.
Attualmente, più della metà dei Comuni altoatesini lavora al Programma di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio. Finora sono stati formati complessivamente 41 gruppi comunitari per sviluppare il Programma. 46 Comuni hanno richiesto finanziamenti, 66 Comuni hanno concluso accordi di cooperazione e 97 Comuni hanno avviato incontri per la collaborazione intercomunale per allestire il Programma di sviluppo.
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