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Pubblica Amministrazione, lavoro e delega fiscale: settimane intense per il Governo. Ecco cosa potrebbe cambiare
Le prossime settimane si preannunciano già molto intense per Governo e Parlamento. In agenda ci sono diversi provvedimenti: dal Decreto Pubblica amministrazione, con il discusso emendamento sulla Corte dei Conti, al Decreto Lavoro, fino alla delega fiscale.
Si comincia con il Decreto P.A, approdato alla Camera ieri, lunedì 5 giugno, su cui il Governo ha deciso di porre la questione di fiducia con l’obiettivo di mettere un confine intorno alle modifiche approvate in Commissione. Provvedimento che dovrà essere convertito entro il 21 giugno.
Sempre il 5 giugno, in Parlamento è arrivata la terza relazione sullo stato di attuazione del Pnrr. Relazione, che riguarda proprio il Piano Nazionale di ripresa e Resilienza uno degli emendamenti più discussi del Decreto Pubblica amministrazione.
Di fatto, l’emendamento ridimensiona i poteri di controllo della Corte dei Conti sul Pnrr. Questo significa che i magistrati contabili non potranno più operare il “controllo concomitante”, ovvero in corso d’opera, sui progetti del Piano. Sulla proposta si alzano gli scudi delle opposizioni, che hanno chiesto l’intervento del presidente della Camera per fermare una operazione “scandalosa” e che “lede pesantemente gli equilibri tra poteri“.
È stato invece ritirato, dopo le proteste delle opposizioni, l’emendamento che separava la carica del segretario generale della Difesa da quella del direttore nazionale degli armamenti, attualmente unificata.
Attesissimo poi, per il 13 giugno al Senato e il 23 giugno alla Camera il Decreto Lavoro, sul quale resta il nodo delle coperture e alcuni temi fra cui il futuro del Reddito di cittadinanza e l’Assegno di Inclusione.
Il Decreto Lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri il 1° maggio, contiene misure che riguardano il taglio del cuneo fiscale, l’aumento del tetto dei fringe benefit detassati per i lavoratori dipendenti con figli a carico, gli incentivi per chi assume i Neet e i rinnovi dei contratti a termine.
Non solo, ma tra gli emendamenti presentati al Decreto Lavoro ce n’è uno chiesto dal Movimento Cinque Stelle, che propone la proroga fino al 31 dicembre 2023 dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori di figli sotto i 14 anni.
Infine, la delicata questione della delega fiscale, non ancora del tutto calendarizzata. Tra gli emendamenti presentati quelli che riguardano l’abolizione del Superbollo (la tassa sui veicoli con potenza superiore ai 185 kW) e una mini flat tax per gli autonomi estesa anche alle associazioni professionali e alle società di professionisti composte da under 35.
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