Politica
Province Bolzano e Trento, in bilancio 444 milioni di euro in più 2022
Le complesse trattive finanziarie con il Governo, che hanno potuto portare a termine la scorsa settimana, sono state il secondo tema proposto dai presidenti delle Province di Bolzano e di Trento Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti nell’ambito della conferenza stampa congiunta tenuta ieri (4 novembre) a Salorno.
Entrambi hanno parlato di “un ottimo risultato ottenuto dopo trattative difficili”. Grazie all’accordo raggiunto con lo Stato, le Province disporranno, assieme, di complessivi 444 milioni di euro in più nei bilanci per il 2022 (la Provincia di Bolzano di 237 e la Provincia di Trento di 207), e negli anni successivi annualmente di circa 254 milioni di euro (Alto Adige: 137 milioni di euro, Trentino: 117 milioni di euro).
L’importo superiore relativo al primo anno deriva dal fatto che lo Stato va a equiparare i debiti derivanti dagli anni precedenti, mentre negli anni a seguire verserà esclusivamente i rimborsi annuali ordinari dello Stato alle Province, ovvero verranno a valere i contributi ridotti delle due Province allo Stato. Oltre a questi importi sono stati garantiti ulteriori versamenti annuali alle due Province da parte dello Stato.
Il presidente Kompatscher ha spiegato che alle due Province importava soprattutto “garantire il principio che lo Stato non possa attingere alle nostre casse con un azione unilaterale, ma che riceva esclusivamente quanto concordato“. Con il nuovo accordo è stato chiarito in modo esplicito , che lo Stato copre i debiti contratti con le due Province nel passato e in futuro versa loro lo spettante.
Il presidente Kompatscher ha parlato di “trattative difficili” condotte congiuntamente assieme al collega Fugatti. “Per noi gli obiettivi erano tre: riuscire ad ottenere quello che già ci spettava in base ad accordi in essere, ove c’erano discordanze interpretative e resistenze, inoltre, ottenere la riduzione del contributo alla finanza pubblica, il tutto mantenendo l’impianto del rapporto finanziario con Roma che indica con precisione i casi e le aliquote del prelievo nei casi emergenziali“, come ha fatto presente Arno Kompatscher.
“Abbiamo operato su più fronti per ottenere la riduzione del 20% delle riserve dell’Erario, non ancora inserita nei bilanci in termini di fondi, e per farci riconoscere quanto non ancora scritto nei patti precedenti in merito ai giochi“, ha specificato il presidente trentino Maurizio Fugatti sottolineando che “È stato difficile, ma abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato“. “L’accordo sui rapporti finanziari ottenuto è un buon accordo, un accordo corretto che rispecchia i rapporti fra Stato e Province in modo leale“, ha evidenziato il presidente Kompatscher.
Di grande aiuto è stata l’unità d’intenti e il costante confronto per condurre le trattative in accordo, modo d’agire questo che è stato un chiaro segnale nei confronti di Roma, hanno convenuto i due presidenti, come il fatto che l’esito delle trattative giunga in un momento particolarmente favorevole per far fronte alle impegni finanziari dovuti alla pandemia. Da parte sua Kompatscher ha confermato che in Alto Adige, ad esempio, si è potuto rinunciare ad applicare un aumento dell’addizionale regionale IRPEF solo grazie all’esito positivo delle trattative.
L’accordo finanziario in sintesi
Il primo punto dell’accordo si riferisce alla restituzione delle Riserve all’Erario, vanificata dalle misure di contenimento della spesa pubblica operate dal Governo Monti, che era stata concordata con il Governo Renzi, ma mai effettuata. Ora lo Stato, oltre ad aver restituito le somme riferite agli anni 2019-2021 (60 milioni di euro) si è impegnato a restituire le somme alle due Province nel corso dei prossimi 30 anni con una somma fissa annuale di 20 milioni di euro.
Un ulteriore punto si riferisce ai tributi sui giochi. Con l’argomentazione che questi tributi vengano previsti nel bilancio statale come “entrate extra-tributarie”, lo Stato aveva trattenuto dai versamenti alle due Province le percentuali spettanti relative ai tributi sulle scommesse. Con l’Accordo è stato chiarito che, a prescindere dalla loro classificazione, alle Province deve essere versata la percentuale spettante per questo tipo di giochi.
In tal modo, per il periodo 2013-2021 la Provincia di Bolzano riceverà un versamento una tantum di 100 milioni di euro, e la Provincia di Trento di 90 milioni di euro. In futuro le due Province otterranno per questo un versamento annuale stimato in circa 14 milioni di euro per la Provincia di Bolzano e di 11,5 milioni di euro per la Provincia di Trento.
Infine, le Province di Bolzano e di Trento in futuro dovranno versare un minore contributo al risanamento della finanza pubblica: invece che con 905 milioni di euro, come avvenuto finora, saranno tenute a contribuire con soli 713 milioni di euro, ovvero la Provincia di Bolzano con 103 milioni in meno e la Provincia di Trento con 86 milioni in meno, e la Regione Trentino – Alto Adige con 3 milioni di euro in meno.
Il punto relativo alle cosiddette accise sui combustibili a scopo di riscaldamento, invece, non è stato chiarito ancora in via definitiva. “Non si tratta solo del fatto se questi importi ci spettano, visto che questo è già stabilito nel Patto di garanzia del 2014”, come ha sottolineato il presidente Kompatscher. Semplicemente lo Stato e le Province, finora, non sono state in grado di trovare un accordo in merito alla quantificazione degli olii minerali utilizzati. Secondo le stime fatte dalla Provincia di Bolzano si tratterebbe di circa 150 milioni di euro in riferimento al periodo 2010-2021.
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