Benessere e Salute
Professioni sanitarie, settimana da 36 ore e incrementi economici
Nella seduta di oggi (10 ottobre) la Giunta provinciale ha approvato le nuove linee guida da adottare in sede di trattativa contrattuale del personale non-medico del settore sanitario. Esse dettano le priorità strategiche che la delegazione di parte pubblica seguirà nell’ambito delle trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro del personale infermieristico e per le altre professioni sanitarie.
Gli aspetti centrali riguardano la settimana lavorativa più breve, miglioramenti economici e un’equiparazione delle retribuzioni per posti di lavoro analoghi nel servizio di ambulanza e nelle case di riposo.
In questo modo, sottolinea l’assessore competente, i contratti provinciali si renderebbero competitivi rispetto a quelli siglati nei Paesi limitrofi. In futuro si potrebbe inoltre evitare la concorrenza e la sottrazione reciproca di personale tra le strutture sanitarie e le residenze per anziani. Per garantire un’assistenza durevole nel settore sanitario e sociale sono necessarie misure innovative.
Posti di lavoro più attraenti e conciliazione casa-lavoro
Le nuove linee guida includono, tra l’altro, una riduzione dell’orario di lavoro da 38 a 36 ore settimanali per gli infermieri e per le professioni non-mediche del settore sanitario e in quello sociale. La rimodulazione oraria è stata concordata anche con la delegazione sindacale preposta ai negoziati per il settore sociale.
“La carenza di lavoratori qualificati nel settore infermieristico supera in modo evidente quella di tutte le altre categorie professionali. Allo stesso tempo, queste professioni sono particolarmente flagellate dalle assenze per malattia.
Riducendo il numero di ore settimanali, vogliamo tenere conto dell’elevato carico di lavoro di queste categorie professionali, fornire più tempo per il recupero psicofisico e consentire un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata“, spiega il direttore del Dipartimento provinciale alla Sanità, Günther Burger.
“È evidente che ciò porterà una maggiore motivazione, un minor numero di assenze per malattia e una copertura più durevole del proprio posto di lavoro“. Allo stesso tempo, questa misura punta ad aumentare l’attrattività del sistema sanitario altoatesino nella competizione per i lavoratori qualificati. Le ore di lavoro mancanti potranno essere essere compensate, ad esempio, con una gestione più flessibile degli straordinari.
Un altro obiettivo delle nuove linee guida tiene conto dell’elevato carico fisico e mentale della professione: se le esigenze di servizio lo consentono, al personale che superi i 55 anni dovrà essere concessa l’esenzione dai turni, dai turni festivi e dal servizio notturno.
Incrementi economici
Altre misure inserite nelle nuove direttive riguardano la riqualificazione e la semplificazione delle indennità per le professioni interessate e l’allineamento delle posizioni economiche tra assistenza sociale e sanitaria per evitare la reciproca concorrenza.
L’esempio degli infermieri: se oggi l’indennità specifica è di 90 euro al mese, in futuro verrà incrementata fino a 250 euro. Sarà inoltre introdotta un’indennità fino a 125 euro al mese in caso di particolari problematiche. Infine, ma non meno importante, le ore aggiuntive saranno retribuite con 233 euro ciascuna. Così, chi deciderà di mantenere le precedenti 38 ore settimanali invece delle attuali 36, riceverà in futuro il compenso di 2 ore straordinarie – per un equivalente di 466 euro in più. L’entità della rivalutazione finanziaria dipenderà dalla mansione ricoperta e, per esempio, per il caso degli infermieri può arrivare fino a 751 euro al mese.
Sono inoltre previste indennità variabili speciali per la copertura dei servizi, una nuova regolamentazione del lavoro straordinario e l’introduzione della possibilità di carriera professionale. È prevista poi l’introduzione di un congedo di solidarietà e di un congedo fino a tre mesi per le donne vittime di violenza di genere.
Le linee guida aggiornate approvate oggi costituiscono un’ulteriore base per le trattative del contratto collettivo di categoria per il personale dell’Azienda sanitaria provinciale, a eccezione del personale sanitario, amministrativo, tecnico e professionale di livello superiore.
Con una seconda delibera, la Giunta provinciale ha poi aumentato del 27%, con effetto retroattivo al 1° gennaio 2023, l’indennità di esclusività per i medici, i veterinari e i dirigenti sanitari quali farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi: verrà corrisposta ai dipendenti che svolgono la loro attività esclusivamente all’interno delle strutture del Servizio sanitario provinciale. Per il suo potenziamento, la Giunta provinciale stanzierà complessivamente 18 milioni di euro suddivisi tra il 2023, il 2024 e il 2025.
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