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Pro Vita & Famiglia: «Ddl su libertà educativa e contro gender da approvare. Legge sarebbe svolta per tutta Italia»

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«Il Ddl sulla libertà educativa promosso dai consiglieri provinciali Cia, Guglielmi, Ambrosi e Rossato è un atto di civiltà e coraggio. Oggi è fondamentale contrastare il gender, la fluidità di genere e la Carriera Alias nelle scuole perché si tratta di teorie anti-scientifiche pericolose, che mettono a repentaglio l’educazione, la crescita e la salute psico-fisica dei nostri figli e nipoti. E’ inaccettabile, infatti, insegnare a bambini e adolescenti che possono scegliere fino a 76 generi e cambiarli come essi credono. La fluidità di genere è stata già bocciata in Parlamento con il DDL Zan. In altri paesi vengono bloccate queste teorie del cambiamento di genere, perché si continua in Italia con queste assurdità? Cosa diventeranno la dignità e l’identità delle donne se ognuno può “percepirsi donna” in qualsiasi momento? Come cresceranno i più piccoli se si insegna loro che non esiste più il binarismo uomo-donna? E’ inoltre vergognoso privare madri e padri del loro essere protagonisti nella scuola e del loro diritto alla libertà d’educazione per i propri figli. A questi ultimi vogliamo lasciare un mondo di vera libertà, non quella ingannevole che vuole rispondere a desideri e bisogni momentanei. Facciamo quindi appello a tutte le forze politiche: superate i muri e le barriere ideologiche e votate questo disegno di legge. Sarebbe una svolta per tutta Italia, perché d’esempio per le altre regioni». Questo il commento di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, durante la Conferenza Stampa “Famiglia e scuola: alleanza per la libertà – Presentazione della legge provinciale per la libertà educativa delle famiglie”, che si è tenuta questa mattina al Palazzo della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige a Trento.

«Si tratta di un Disegno di legge sulla libertà educativa che vuole chiarire il ruolo della famiglia e ha l’obiettivo di restituire, riconoscere e difendere il diritto e la responsabilità dei genitori di decidere sui percorsi formativi facoltativi dei loro figli», sono invece state le parole di Claudio Cia, Consigliere provinciale della Provincia Autonoma di Trento e primo firmatario – insieme a Luca Guglielmi – del Ddl. «Questo – ha aggiunto – è essenziale, tanto più in una scuola dove non di rado assistiamo a forzature per giustificare percorsi formativi che prevaricano al suo ruolo, che è quello di educare e di formare i ragazzi in modo che siano pronti per affrontare la vita, insegnando la libertà di pensiero e l’indipendenza, e non certo quello di instillare in loro incertezze e confusione. Non possiamo occuparci di giovani senza definire con chiarezza la nostra posizione sugli indottrinamenti neo-liberal che impongono modelli astrusi dalla realtà e dalla ragione. Il rispetto e l’inclusione sono tutt’altra cosa».






«Ai miei tempi, e ho 33 anni da compiere, proprio a scuola nelle ore di educazione civica, e più tardi alle superiori, ci insegnavano che la Costituzione è la “Bibbia” laica dello Stato. E proprio la Carta Costituzionale, all’articolo 30, sancisce per i genitori il dovere esplicito non solo di mantenere, ma anche di istruire ed educare i propri figli» il commento di Luca Guglielmi, consigliere provinciale della Provincia autonoma di Trento. «Da padre di tre bambini e di conseguenza da uomo delle istituzioni – ha spiegato – ho convintamente firmato il DDL per la libertà educativa delle famiglie, perché credo che il prezioso compito della scuola sia affiancare e supportare i genitori nell’istruzione e nella formazione culturale dei propri bambini e bambine, ragazzi e ragazze, dando loro gli strumenti e le basi per sviluppare una coscienza e una conoscenza critica anche su temi sensibili, ma comunque in armonia con l’educazione del nucleo familiare».

«Il ddl è appoggiato dalla maggioranza e non è contro nessuno, anzi sancisce un principio di libertà», le parole di Mirko Bisesti, Assessore all’Istruzione, Università e Cultura della Provincia Autonoma di Trento. «E’ anche prevista la copertura finanziaria – ha spiegato – e se ne stanno occupando in Commissione Istruzione. Sono convinto che passerà e sarà votato perché non discrimina nessuno».

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