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Polveri sottili nell’aria: la situazione nella provincia di Bolzano

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Le polveri sottili sono uno degli inquinanti atmosferici più temuti, di conseguenza è importante rilevare costantemente la relativa presenza nei territori per riscontrare per tempo eventuali condizioni di rischio. Qual è, dunque, la situazione della provincia di Bolzano? In quest’articolo lo andremo a scoprire, non prima di aver evidenziato alcune informazioni preziose.

Cosa c’è da sapere sulle polveri sottili

Le polveri sottili sono delle particelle di esigue dimensioni, generate prevalentemente da attività umane e, solo in rari casi, da attività naturali, come ad esempio delle eruzioni vulcaniche. Esse si distinguono in due tipologie, PM2.5 e PM10, le quali differiscono esclusivamente per dimensioni: le prime hanno una dimensione inferiore a 2.5 micrometri (ovvero milionesimi di metro, unità di misura indicata con il simbolo µm), la grandezza delle seconde, invece, è inferiore a 10 micrometri.

Avendo dimensioni a tal punto piccole, le polveri sottili fluttuano molto agevolmente nell’atmosfera e possono introdursi con altrettanta semplicità nell’organismo tramite inalazione. La pericolosità delle polveri sottili è stata ampiamente dimostrata e se si è esposti in maniera costante a quantità rilevanti di quest’inquinante si possono sviluppare delle patologie piuttosto serie, anche di natura tumorale.






Chiaramente, l’esposizione alle polveri sottili riguarda tutti gli abitanti di un territorio, o comunque chi vi si trovi per un lasso temporale significativo, fermo restando che tali polveri possono essere anche un inquinante di ambienti chiusi, come ad esempio dei capannoni industriali, la loro presenza può dunque costituire un rischio connesso al tipo di attività lavorativa svolta. In casi come questi, ovviamente, è necessario che i lavoratori si proteggano con degli idonei DPI e che si utilizzino specifici aspiratori per polveri sottili, come quelli visionabili nel sito web dell’azienda Depureco.

Le soglie massime di PM2.5 e PM10

Appurata la potenziale pericolosità di queste minuscole particelle, sono state stabilite delle soglie massime oltre le quali la relativa presenza nell’atmosfera è da considerarsi critica.

Nell’Unione Europea, dunque anche in Italia, la soglia relativa alla concentrazione di PM2.5 nell’atmosfera è fissata in una media annua di 25 µg/m³, per il PM10, invece, è stabilita una soglia duplice, ovvero una media annua di 40 µg/m³ e un valore limite giornaliero di 50 µg/m³ da non superarsi per più di 35 giorni all’anno. È stato già previsto, peraltro, che in futuro tali soglie verranno abbassate, dunque evitare gli sforamenti richiederà uno sforzo superiore.

In Alto Adige nessuno sforamento, ma preoccupa il benzo[a]pirene

In Alto Adige la situazione relativa alle polveri sottili è sotto controllo, come si può leggere in un approfondimento pubblicato, nel marzo 2024, nel sito Internet istituzionale della Provincia di Bolzano.

I valori limite di cui si è detto sono dunque stati rispettati, e questo è senz’altro un dato positivo, tuttavia Luca Verdi, direttore del Laboratorio Analisi aria e radioprotezione, ha sottolineato come sia necessario rivolgere una particolare attenzione a singole componenti del particolato come il benzo[a]pirene, il quale è considerato cancerogeno. Il valore target del benzo[a]pirene, purtroppo, nel 2023 è stato superato, e secondo Verdi la non irrilevante presenza di questo specifico inquinante sul territorio è dovuta prevalentemente alla combustione incompleta della legna.



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