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Pnrr, riduzione del “tax gap”: la riforma inserita all’ultimo da Draghi diventa abilitante

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L’evasione fiscale aggrava il prelievo sui contribuenti onesti, sottrae risorse al bilancio e introduce distorsioni”: questo è quello che si legge tra le novità dell’ultima ora nella versione definitiva del Pnrr inviata a Bruxelles. In questo modo l’ultima versione introduce la riduzione deltax gap” tra le riforme abilitanti. Il “gap” o il divario è la differenza tra le imposte che vengono effettivamente incassate dalle amministrazioni fiscali e quelle che si incasserebbero in un normale regime di adempimento.

Mentre nella versione del 26 aprile presentata in Parlamento, la riforma fiscale era citata nel capitolo “ le altre riforme di accompagnamento al piano”, ora Il Governo pubblica sul proprio sito il pdf del Pnrrr con la modifica dell’ultim’ora, chiarendo come intende ridurre la distanza tra le tasse dovute e quelle effettivamente versate.

Per ridurre il gap, l’amministrazione finanziaria entro il 2023 metterà a disposizione la dichiarazione annuale precompilata Iva. Inoltre, le lettere di compliance, ovvero le comunicazioni per l’adempimento spontaneo saranno incrementante attraverso il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche.






Il completamento del processo stimato entro il 2022, comporterà un incremento del 20% degli incassi connessi all’adempimento spontaneo. Un’altra novità è riguarda poi il capitolo sulla riduzione dei tempi di pagamento.

Secondo quanto scritto nell’ultima versione del Pnrr, il Governo promette che l’attività sarà utile “per migliorare e realizzare pienamente gli obiettivi di riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione”.

Si procederà quindi ad incrementare l’attività di monitoraggio già in corso attraverso appositi indicatori e rafforzare l’attività di sensibilizzazione della Pubblica Amministrazione per accelerare le procedure di pagamento.

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