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Alto Adige

Plurilinguismo ladino: studio conferma valore del modello scolastico

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Foto: ASP/Patrick Thaler
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La linguista dell’Università di Innsbruck Ulrike Jessner-Schmid e il suo team hanno studiato lo sviluppo complessivo del plurilinguismo nelle scuole ladine attraverso il progetto di ricerca “Mela – Multilingual Ladin“. I risultati sono stati presentati oggi, 9 agosto, a Bolzano.

Alfreider: “Il ladino rimane la lingua del cuore“. “Per noi, come minoranza, il modello scolastico delle valli ladine è particolarmente importante e ne siamo orgogliosi, ma allo stesso tempo vogliamo confrontarci con altre scuole e migliorare ancora“, ha dichiarato l’assessore provinciale alla Scuola e alla Cultura ladina Daniel Alfreider. Il fatto che il plurilinguismo nelle scuole ladine porti un valore aggiunto allo sviluppo dei bambini e che l’amore per il ladino venga comunque preservato è particolarmente positivo ha affermato con soddisfazione Alfreider, che ha ringraziato tutti coloro che operano nel campo dell’istruzione per il loro importante impegno.

Negli istituti scolastici ladini le competenze plurilingui vengono sviluppate passo dopo passo e le scoperte scientifiche vengono utilizzate per adattare i programmi per la scuola dell’infanzia e per fornire un supporto mirato in classe, ha sottolineato Edith Ploner, direttrice provinciale delle Scuole ladine.






Il plurilinguismo porta un valore aggiunto allo sviluppo dei bambini
Come ha spiegato la professoressa Jessner-Schmid, lo studio si proponeva di capire come i bambini plurilingui parlano e pensano, come leggono e scrivono, quali sono le loro conoscenze linguistiche, come acquisiscono le lingue e come le tengono separate (gestione delle lingue). In ogni caso, il modello scolastico ladino è un modello pionieristico, ha detto la professoressa.

Secondo Jessner-Schmidt, i risultati importanti sono: i bambini delle scuole della Val Gardena e della Val Badia sono molto sviluppati dal punto di vista cognitivo; la memoria di lavoro dei bambini plurilingui è addirittura significativamente più sviluppata di quella dei bambini del gruppo di controllo (una classe della scuola primaria tedesca di Sant’Andrea). I bambini delle scuole ladine continuano a mostrare alti livelli di competenze linguistiche ricettive (lettura) e produttive (scrittura e conversazione) in tutte e tre le lingue, cioè tedesco, italiano e ladino. Inoltre, i bambini ottengono risultati significativamente migliori o almeno pari a quelli del gruppo di controllo per quanto riguarda la capacità di lettura, la produzione linguistica scritta e la creatività.

Atteggiamento positivo verso il ladino da parte di bambini e genitori
L’atteggiamento positivo nei confronti della lingua ladina da parte dei bambini e dei loro genitori rimane intatto, ma nel confronto delle competenze delle lingue nel contesto scolastico il ladino scivola all’ultimo posto e viene superato dall’italiano e dal tedesco. Le competenze italiane (scritte e orali) sono chiaramente più sviluppate nelle valli ladine, soprattutto in Val Gardena, rispetto al gruppo di controllo. L’inglese si sviluppa altrettanto bene nelle aree di competenza testate. Nelle scuole ladine, il livello delle competenze metalinguistiche (conoscenza consapevole della lingua) è particolarmente elevato. Le interazioni linguistiche (codeswitching) sono poco presenti nel contesto educativo (scritto), ma sono presenti nelle produzioni linguistiche quotidiane (orale).

Allo studio hanno partecipato più di 140 bambini delle classi 3ª e 4ª e successivamente delle classi 4ª e 5ª delle scuole di Marebbe, San Vigilio, San Martino in Badia, La Valle, La Villa, Corvara, Ortisei, S. Cristina e Selva Gardena. Inoltre, i bambini della scuola primaria di Sant’Andrea sono stati inclusi come gruppo di controllo.



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