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Alto Adige

Pista nera Renon: indicazione monolingue ma grafica sufficiente. A breve il dissequestro

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Dopo le polemiche politiche sulla cartellonistica di montagna e la potenziale pericolosità della segnaletica monolingue per l’incolumità di turisti e sportivi, sulla tragedia del Renon arrivano le prime valutazioni da parte della Procura di Bolzano.

Comunicazioni rilasciate in base sopralluoghi tecnici effettuati sulla pista “Schwarzsee 2“, teatro del dramma in cui ha perso la vita in un incidente con lo slittino la piccola Emily Formisano.

Per il procuratore capo di Bolzano Giancarlo Bramante, la pista risulterebbe “sufficientemente sicura” e a breve potrebbe essere dissequestrata.

Secondo le prime indagini, le indicazioni del divieto di slittare riportate solo in lingua tedesca sarebbero chiare grazie alla presenza di simboli grafici riconoscibili.

Non si è tuttavia pronunciato a riguardo il sostituto procuratore Luisa Mosna, responsabile delle indagini.

Si parla, in questo caso, ed è bene sottolinearlo, solo di una prima valutazione basata sulle caratteristiche della pista e sull’osservazione di due cartelli: quello incriminato, di colore giallo, sul quale il simbolo grafico del divieto accompagna la scritta monolingue e il cartello con sfondo rosso, che riporta il simbolo di una slitta sbarrata.

Anche il fatto che non ci siano reti di protezione sul pezzo incriminato della pista nera sarebbe irrilevante, in quanto il tratto è riservato a sciatori esperti e risulta comunque vietato agli slittini.

Solo il rilievo della mancata presenza di barriere protettive (reti), o una pericolosa assenza di informazioni per gli utenti poteva infatti far scattare responsabilità colpose nei confronti dei gestori dell’impianto.

Restano due le persone iscritte per il momento sul registro degli indagati come “atto dovuto” da parte della Procura: si tratta di Siegfried Wolfsgruber, responsabile del comprensorio sciistico del Renon e la mamma della piccola, la 38enne polacca Renata Dyakowska.

La donna si trova ancora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Bolzano per un politrauma riportato durante l’incidente.

 

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