Alto Adige
Passo Mendola da tempo un “circuito da corsa”. Ruffrè chiede riduzione velocità, Bolzano rifiuta

Donato Seppi Sindaco di Ruffrè manda una richiesta formale alla provincia di Bolzano per abbassare i limiti di velocità in alcuni punti critici, ma la Provincia la respinge.
Un limite di 90 km/h che in alcuni punti della strada in oggetto, dovrebbe essere abbassato per motivi di sicurezza stradale (vedi roccette tratto molto pericoloso).
Numerosi negli anni gli incidenti anche mortali che hanno coinvolto motociclisti, ciclisti e automezzi. Il Comandante della Polizia Municipale di Caldaro con i suoi uomini e per dare un dato al volo, solo nel 2015, ha emesso ben 200 contravvenzioni, dove l’80% risultano essere motociclisti stranieri e italiani.
Controlli effettuati negli anni sia dalla Polizia Municipale che dai Carabinieri anche con radar e telelaser. Chi percorre giornalmente o spesso la strada per recarsi al Passo, vede un vero circuito da corsa, con moto che sorpassano in curva oltrapessando la striscia continua, invadendo completamente l’altra carreggiata a velocità sostenute.
L’Associazione Sicurezza e Legalità appoggia pienamente la proposta del Sindaco Seppi dopo i numerosi incidenti avvenuti (basta aprire le cronache locali) e constatando il tutto percorrendo la strada più volte, con traffico turistico intenso.
“Sono anche numerosi i video sui social e in internet che testimoniano le “prodezze” di alcuni motociclisti che raggiungono velocità oltre i 150 km/h, una volta raggiunto qualche rettilineo o tagliando le curve completamente a velocità nettamente superiori ai limiti consentiti (letteralmente contromano).
Un esempio di un centauro che ha percorso tutta la strada tra i 110 e i 130 km/h con dei picchi di quasi 160km/h su una potente Ducati, scambiando il passo per un circuito da corsa e mettendo a repentaglio la pelle altrui. Chi percorre la Mendola giornalmente sa benissimo che ci sono dei punti dove non è consigliato (oltre che per legge), viaggiare come un proiettile, non riuscendo nemmeno a frenare in tempo ed eludendo qualsiasi misura di sicurezza stradale”.
Ridurre i limiti? In alcuni punti sicuramente, non lungo tutto il percorso che porta al Passo, ma soprattutto intensificare i controlli per arginare un fenomeno divenuto di moda.
“Correre come dei pazzi e mettendo a repentaglio la vita propria e altrui, magari di una famiglia intera o di un ciclista, per poi postare i filmati sui social o per avere quell’attimo di adrenalina è da incoscienti e da criminali”, dicono dall’Associazione.
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