Economia e Finanza
Osservatorio lavoro CNA: crollano le assunzioni nelle PMI
Cifre negative che trovano riscontri territoriali nei dati di gennaio 2021 dell’Ire della Camera di Commercio di Bolzano (-10% del Pil 2020) e dell’Osservatorio del Mercato del lavoro della Provincia (persi 16.200 posti, -8% di occupati, tasso di disoccupazione salito a quasi il 4%).
Situazione analoga in Trentino, con punte del -10% nell’occupazione di settori come il turismo e la ristorazione e una previsione del Pil 2020 pari a -11,5%, secondo i dati della Camera di Commercio trentina.
Dicembre 2020 – rileva l’Osservatorio CNA – ha confermato un mercato del lavoro sostanzialmente piatto nelle imprese artigiane, micro e piccole. Registrando un crollo delle assunzioni e un forte arretramento delle cessazioni, frutto rispettivamente della crisi economica e dei provvedimenti governativi, dal divieto di licenziamento al massiccio riscorso alla Cassa integrazione guadagni. La conseguenza di questo combinato disposto è un calo del 2% nell’occupazione tra i “piccoli”.
A dicembre scorso le assunzioni sono scese addirittura del 30,5% (il peggior dato dell’Osservatorio, se si esclude aprile 2020, mese di pieno confinamento) mentre le cessazioni sono diminuite del 13,5%.
In rapporto all’occupazione, sia le assunzioni sia le cessazioni hanno registrato il valore più basso nella serie storica dell’Osservatorio confermando sostanzialmente la temporanea fine dell’avvicendamento lavorativo, risultato del clima di timorosa attesa nella quale tutti, e quindi anche gli imprenditori, vivono.
La crisi, sanitaria e socio-economica, non ha invertito, una tendenza che sembra inesorabile: il calo dei contratti a tempo indeterminato calata al 55,2% (contro l’86,1% del dicembre 2014) a fronte del 29,4% dei contratti a tempo determinato (+23,8% in sei anni esatti), al 12,4% dell’apprendistato (+6,6%) e al 3% del lavoro intermittente (+0,5%).
“Questi dati – commenta Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige – ribadiscono l’urgenza di provvedimenti tampone che tengano in vita le aziende con cali elevati di fatturato e gli standard occupazionali, per evitare una crisi sociale senza precedenti.
Indispensabile un utilizzo oculatissimo del Recovery Fund, attraverso un Piano nazionale e Piani provinciali chiari, semplici, con pochissimi burocrazia, vocati agli investimenti e al rafforzamento del sistema produttivo comprensivo delle filiere di settore. Un risultato che sarà possibile ottenere coinvolgendo da subito le parti sociali nella stesura e nell’attuazione dei Piani”.
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