Bolzano
Oggi sit-in a Bolzano contro il Decreto Salvini. Si allunga in Italia il fronte dei “sindaci ribelli”
Prosegue anche nel capoluogo la levata di scudi contro il Decreto Sicurezza: partita da alcuni sindaci italiani giorni fa, la resistenza contro il cosiddetto decreto Salvini sulla gestione dei migranti nelle città sta raccogliendo consensi.
Ma sulla decisione di alcuni primi cittadini di sospendere l’applicazione di una parte della legge sulla sicurezza e sull’immigrazione, varata dal governo con decreto, e sulla quale non mancano già le polemiche e gli scontri politici, il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi si è già detto contrario.
“Il decreto nel capoluogo verrà applicato – ha ribadito Caramaschi, che guida una giunta di centrosinistra-Svp – . Non spetta a noi decidere sulle norme dello Stato“.
Caramaschi ha infatti già evidenziato come il “Decreto Salvini” sia “a tutti gli effetti, legge dello Stato e come tale vada applicato dai sindaci, non nella loro veste di responsabili dell’amministrazione comunale, ma come ufficiali di governo, dovere al quale gli stessi sindaci, non possono sottrarsi“.
Tra le proteste organizzate in queste ore, c’è anche quella bolzanina di oggi (8 novembre), organizzata da “Bolzano Solidale”.
Dalle 18 alle 21 i rappresentanti dell’associazione saranno in piazza Municipio per protestare contro una normativa che “riafferma – dicono – la negazione dei diritti basilari e fondamentali di cittadinanza”.
Nel frattempo su Twitter è comparsa una mappa dove sono segnalate tutte le città italiane i cui sindaci hanno espresso la loro contrarietà all’applicazione delle norme del decreto sicurezza.
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Per il centro a dichiarare di voler sospendere il decreto sicurezza sono stati tra gli altri i sindaci di Carrara, Lucca, Firenze, Livorno ed Empoli e ancora Senigallia, Ancona e Macerata nelle Marche mentre in Abruzzo si registra la sola opposizione, per ora, del sindaco di Pescara Marco Alessandrini.
Nel Lazio, invece, l’elenco si allunga con Cerveteri, Fiumicino, Pomezia, Ardea e Latina, mentre Virginia Raggi a Roma, pur non dichiarandosi disponibile al boicottaggio, ha chiesto al governo di mitigare gli effetti del decreto.
Tra i sindaci anti-Salvini al sud ci sono i campani Luigi De Magistris (Napoli), Antonio Sabino (Quarto), Renato Natale (Casal di Principe) e altri quattro amministratori locali irpini (Roccabascerata, Santa Paolina, Torrioni, Petruro Irpino).
In Puglia partecipano Antonio Decaro (Bari), Michele Abbaticchio (Bitonto), Riccardo Rossi (Brindisi) e Davide Carlucci (Acquaviva delle Fonti), mentre in Basilicata al momento si registrano ufficialmente le defezioni dei sindaci dei Comuni di Banzi e Venosa.
Se in Calabria l’unico a opporsi è stato Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), la discesa in campo più consistente si è avuta in Sicilia (Francesco Italia, Siracusa; Leoluca Orlando, Palermo; Giovanni Ruvolo, Caltanissetta; Nicolò Nicolosi, Corleone; Marco Giargianni, Lipari) e Sardegna (Massimo Zedda, Cagliari; Andrea Soddu, Nuoro; Mario Bruno, Alghero; Nicola Sanna, Sassari).