Politica
Nuovo piano mobilità, Stagni: “Non c’è visione per la città. Metrobus degno erede del tram”

Stefano Stagni, coordinatore bolzanino di Fratelli d’Italia, critico verso il Comune, rileva come nonostante la chiara indicazione dei cittadini con il no alle rotaie ed ai grandi mezzi di trasporto pubblico, l’amministrazione Comunale con tutti i suoi consulenti e tecnici non riesca ad uscire da una logica ferma al tram, chiusa in un vicolo senza uscita.
“Serve una visione diversa e futurista della viabilità del capoluogo, che porti ad una sostanziale e strategica modifica dell’approccio alla viabilità – dice Stagni – .
Bene monitorare il numero degli accessi giornalieri, arrivato a 75.000 tra andata e ritorno – quindi una NON novità rispetto ai ben noti 38.000 veicoli di cui si è sempre parlato – e bene anche continuare a monitorarli con sistemi innovativi bluetooth e Wifi, ma questo non libera le strade cittadine dai troppi veicoli presenti”.
D’accordo nel rinnovare il parco degli autobus con mezzi ecologici, Stagni sottolinea però che i nuovi mezzi ibridi bruciano ancora il famigerato gasolio che si vorrebbe eliminare dalla città e così tanto ecologici non sono.
“Pur ipotizzando che si riesca ad aumentare il numero delle corse negli orari di punta (ipotesi che considero inutile e comunque rifiutata da Sasa) rimane il fatto che gli autobus, non avendo la capacità di teletrasportarsi da una fermata all’altra, dovranno condividere un pezzo di asfalto con il metrobus e con il traffico privato ad un incrocio, rimanendo imbottigliati e non potendo pertanto garantire un servizio efficiente, attrattivo per gli utenti che quindi continueranno a privilegiare le automobili“.
Il metrobus quindi, dichiarato come il centro degli interventi, appare semplicemente il degno erede del tram, colpevole della riduzione delle carreggiate ed il minore sfogo dei veicoli trattenuti in via Druso, in un colossale e perenne ingorgo.
“Siamo favorevoli anche ai parcheggi al limitare della città, ma se l’intenzione è di fermare 38mila veicoli, con i mille, forse 2mila posteggi si copre solo il 5% dei veicoli, puntando quindi alla riduzione del traffico di questa modestissima percentuale. Forse sarebbe meglio puntare alla partenza già da casa con il mezzo pubblico, ma appare un ragionamento troppo sofisticato per essere condiviso.
Ed infine l’ultimo aspetto, la vera novità: la nuova guerra del Comune, dopo la già ben nota guerra alle automobili private operata dalla giunta comunale, che pone divieti a destra e a manca non solo alle vetture euro3 ma anche ai mezzi da lavoro, da oggi lanciata anche al trasporto delle merci ed al commercio on-line.
Dopo che Provincia e Camera di Commercio hanno incentivato e spronato per anni le aziende altoatesine a sviluppare questi nuovi canali di vendita ecco l’inversione di rotta, la vecchia e consolidata tradizione del volersi opporre ai cambiamenti della nostra società che volenti o nolenti non aspetteranno Bolzano“, conclude Stagni.
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