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Alto Adige

Nuova perizia del sonno richiesta per il pizzaiolo accusato di omicidio

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In una recente udienza presso la Corte d’Assise d’appello di Bolzano, l’avvocato Federico Fava ha tenuto una lunga arringa a difesa di Mustafa Zeeshan, pizzaiolo pakistano di 43 anni, precedentemente condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Fatima, di 28 anni. Fava ha sollecitato la realizzazione di una nuova perizia per indagare i gravi disturbi del sonno di Zeeshan, suggerendo che l’uomo potrebbe aver colpito la moglie involontariamente, durante una crisi sonnambulica.

Nonostante una perizia effettuata nel primo grado del processo avesse escluso la possibilità che Zeeshan soffrisse di disturbi del sonno REM, la difesa adesso puntualizza che il suo assistito potrebbe essere afflitto da parasonnie non-REM. In aggiunta, la difesa ha chiesto che vengano riconosciute delle attenuanti generiche, che potrebbero portare a una riduzione della pena.

Martedì prossimo, un altro membro del team legale, l’avvocata Amanda Cheneri, supporterà l’ipotesi di non imputabilità per vizio di mente di Zeeshan, proponendo l’esecuzione di una perizia psichiatrica. Nel primo grado del processo, l’imputato era stato considerato pienamente capace di intendere e di volere.






Il processo di appello è previsto per riprendere martedì 5 marzo alle ore 9.30, e si prevede che la sentenza potrebbe essere pronunciata nella stessa giornata. I tragici eventi di cui si discute risalgono al 30 gennaio 2020, quando Fatima, incinta di otto mesi, fu trovata morta nella sua casa a Versciaco, dopo essere stata picchiata e soffocata. Fu lo stesso Zeeshan a chiamare i soccorsi, dichiarando in seguito di non avere alcun ricordo di quanto accaduto.



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