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Italia ed estero

Notte di terrore, un colpo di fucile e un tunisino ucciso, arrestato un sospetto

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In un sabato notte di terrore, un giovane tunisino è stato vittima di un omicidio con arma da fuoco all’interno di un bar nel cuore della città di Venezia. Poco prima delle 23.30, i passanti nelle vicinanze di Campo San Geremia e il ponte delle Guglie hanno sentito degli spari e hanno immediatamente allertato le autorità.

La vittima è Ben Mallat, un tunisino di 25 anni residente in Italia da tempo e padre di un bambino piccolo. Mallat è morto sul colpo a seguito di alcuni spari ricevuti nel bar situato tra San Geremia e il ponte delle Guglie, in direzione di Strada Nuova. Nonostante l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e del Suem, non c’era più nulla da fare per Mallat.

Dopo un’indagine rapida e intensiva, la polizia ha arrestato il presunto assassino, un uomo veneziano di 33 anni. Raffaele Marconi, un lavoratore nel settore dei trasporti, è ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. Le immagini delle telecamere della sala di controllo della polizia municipale sono state decisive per l’identificazione.

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Tuttavia, il movente dell’omicidio rimane ancora un mistero. Gli investigatori stanno esaminando tutte le possibili piste, compresa un possibile regolamento di conti legato al traffico di droga e potenziali conflitti familiari. Sul luogo del delitto è stato trovato un fucile con il numero di serie abraso, poco distante dal luogo dell’agguato. Il bar in questione è gestito da una comunità di bengalesi.

Le indagini sono coordinate dal pm Nalin della Procura di Venezia. L’omicidio ha avuto luogo nel bar Halal Food, a San Geremia, una delle zone più trafficate della città, sulla strada che porta alla stazione ferroviaria e a Piazzale Roma, punto di arrivo dei mezzi che collegano Venezia con la terraferma.

Marconi, che ha una moglie e dei figli, risiede nel sestiere di Cannaregio, non troppo lontano dal luogo del delitto. Lavora da diversi anni per la società Laguna Trasporti e Manutenzioni.

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