Salute
Notevole potenziale di risparmio nell’acquisto di medicinali
Quanto mi costa un medicinale?
Per poter rispondere a questa domanda bisogna innanzitutto verificare, se si tratta effettivamente di un farmaco.
Questo può essere accertato in base alla presenza della combinazione delle lettere “AIC n.” seguita da un numero.
In mancanza di questa indicazione non si tratta di un farmaco, bensì di altro tipo di prodotto (ad es. un integratore alimentare).
Inoltre bisogna conoscere la “tipologia” del medicinale.
I farmaci, infatti, vengono suddivisi in varie classi.
Esistono, semplificando sensibilmente, medicinali con obbligo di prescrizione di diverse classificazioni (A, H e C), nonché i cosiddetti medicinali OTC (dall’inglese over the counter, dunque “sopra il banco“, formula della classe “C-bis”), per i quali non viene richiesta alcuna ricetta medica.
A seconda della tipologia viene indicato il prezzo sulla confezione (ad es. classe C) oppure no (farmaci OTC).
I costi inerenti alle tipologie A e H sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Invece, per i medicinali di classe C (prescrizione obbligatoria), esiste un prezzo unitario nazionale, contrattato direttamente dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) con le aziende produttrici di farmaci.
Tale prezzo può essere modificato solo a gennaio degli anni dispari.
Su questo prezzo “massimo“, le singole farmacie possono poi applicare anche degli sconti.
Infine, per i farmaci OTC è la singola farmacia o para-farmacia o “angolo della salute” al supermercato a determinarne il prezzo.
Questi rimedi, infatti, possono essere venduti senza ricetta e anche al di fuori delle farmacie, e possono essere pubblicizzati.
Il terzo fattore rilevante per il prezzo è il tipo di prescrizione.
Se la prescrizione viene effettuata nell’ambito del servizio sanitario (ex “ricetta rossa”), i cittadini pagano solo l’importo del ticket, come anche la differenza di prezzo, quando alla presenza di un medicinale „generico“ venga comunque preferito il farmaco „di marca“.
In questo ultimo caso è previsto l’obbligo d’informazione da parte del/della farmacista.
Altrimenti (ad es. se dietro prescrizione del medico privato) i cittadini devono sostenere l’intero costo dei medicinali.
Ed è esattamente in questo contesto che lo strumento online del CTCU può essere d’aiuto per ottenere risparmi di spesa.
Una ricerca sui marchi o sui principi attivi, mostra una lista dei medicinali reperibili nella forma o nel dosaggio richiesti, come anche il prezzo più alto e il prezzo per unità.
In questo modo sarà possibile sapere, se esistono, eventualmente, alternative più economiche.
Alcuni esempi mostrano come ne valga veramente la pena.
L’anti-infiammatorio „Ibuprofene“ da 400 mg è, ad esempio, acquistabile a prezzi differenti che variano dai 0,09 € ai 0,98 € a compressa, con una differenza di prezzo del 91%.
Il Paracetamolo da 500 mg, un analgesico, costa a seconda del produttore dai 0,14 € ai 0,49 € a compressa, con una differenza del 72%.
La crema antibiotica „Gentamicina“ nel tubo da 30 grammi, reperibile sia a 9,30 €, che a 14,70 €, con un risparmio potenziale di 5,40 €.
I dati alla base del comparatore provengono da una ditta specializzata del settore, ulteriore indicatore della scarsa trasparenza che regna in questo ambito.
Lo strumento consente di comparare il prezzo massimo dei medicinali.
Mentre i prezzi dei farmaci liberamente commerciabili (prezzi diversi a seconda del luogo di vendita) non vi sono contenuti.
In internet si possono trovare molti strumenti di comparazione che riportano i prezzi OTC.
In certi casi, si può anche passare dalla comparazione direttamente all’acquisto online del medicinale OTC.
Nel caso degli acquisti online occorre, innanzitutto, assicurarsi che si tratti di una farmacia online autorizzata.
In Italia, infatti, sono solo le farmacie con sede fisica che possono vendere medicinali online.
Per avere certezza circa l’affidabilità di un certo venditore, basta cliccare sull’apposito “sigillo” e trovare l’okay del Ministero della Salute.
In secondo luogo vale la regola generale per i motori di ricerca sui prezzi: permettono sì di farsi un’idea del prezzo praticato, ma il “capolista” potrebbe però anche essere finito in cima in quanto ha corrisposto un’apposita commissione di servizio, e la differenza è difficilmente captabile dall’esterno.
Il nuovo comparatore del CTCU ha lo scopo di realizzare gli obiettivi del progetto nazionale pluriennale, al quale partecipa anche il CTCU, assieme ad altre tre associazioni partner (Assoutenti come capofila del progetto, Adiconsum e Lega Consumatori).
Attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, si vuole creare un potenziale per controbilanciare i fattori di povertà presenti.
“È proprio anche per questo che abbiamo incominciato da questo ambito, dove la spesa non è volontaria e cioè dai medicinali con prescrizione obbligatoria ma non coperti dal servizio sanitario.” commenta Walther Andreaus, direttore del CTCU.
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