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Morti da Covid in Alto Adige, Urzì: “I conti non tornano. Commissioni d’inchiesta in Comune e Provincia”

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Nel marzo del 2020 sono decedute a Bolzano 213 persone; erano 126 nello stesso mese del 2019. Un saldo solo per il mese di marzo 2020 rispetto ad un anno fa di +87 deceduti.

Ma ecco che i conti, per il consigliere provinciale Urzì non tornano. Scrive Urzì:

Dopo il macello dei numeri sbagliati delle prime settimane di conferenze stampa del Presidente Kompatscher (non venivano sommati i deceduti nelle case di riposo con quelli dei deceduti in ospedale abbassando di molto le medie) solo il 3 aprile esce la prima tabella ufficiale dei 139 deceduti di tutto l’Alto Adige suddivisi per comune (di residenza) ad inizio aprile, quindi includendo tutti quelli di marzo.

Su Bolzano sono indicati in quella tabella solo 27 deceduti per Covid. Ossia solo un terzo degli 87 che costituiscono la quota di deceduti in più del 2020 rispetto a marzo del 2019. Di cosa sarebbe morta la cinquantina di bolzanini in più (non “registrati” pazienti Covid) rispetto al 2019?

Certamente non è un dato certo, può esserci una maggiore incidenza di tumori o di infarti o di altre patologie (ma non ci sono stati incidenti in montagna, sulle piste da sci, in automobile, sul lavoro rispetto al normale mese di marzo 2019) ma pensare che tutta la cinquantina di deceduti in più non registrati come Covid non siano attribuibili in alcun modo al virus (in assenza di tamponi di conferma) è grave“.

I numeri arrivano dal consigliere comunale di Bolzano Alessandro Forest, che li ha richiesti all’anagrafe cittadina e che ora chiede una commissione d’inchiesta. “Si stanno allentando le maglie ma intanto non siamo certi che si stia dicendo tutta la verità sui numeri reali”, avvisa.

Riassumendo per percentuali: i deceduti nel solo comune di Bolzano facendo il raffronto fra il mese di marzo del 2019 e il mese di marzo del 2020 (il cuore dell’infezione da Coronavirus) sono stati del 70% in più. Ma solo un terzo di questi sono attribuiti nelle consuete conferenze stampa del Presidente Kompatscher al virus. E gli altri? Di cosa sarebbero morti? I dati forniti rendono giustizia alla verità?

Analoghe indagini nel bergamasco hanno portato a risultati eguali. I numeri ufficiali forniti in Alto Adige non sono reali né realistici, soprattutto non sono realistici” avvisa Forest formalizzando la richiesta di Commissione d’inchiesta in Comune perché sia fatta chiarezza su un dato spaventoso minimizzato.

Continua Urzì: “D’altronde come si spiegherebbe la massa di funerali da gestire con ritmi da catena di montaggio? Le bare sulle quali solo pochi giorni fa il sindaco è andato a pregare: perché questi dati non sono stati forniti con esattezza, non è stato richiesto un tampone di verifica per tutti i morti a casa, in ospedale, in casa di riposo. Ma anche e soprattutto a casa? Il sindaco ha pianto i morti ma perché non ha fornito i dati reali accettando quelli della Protezione civile che in Alto Adige fa capo al Presidente Kompatscher?”.

L’idea di una rappresentazione falsata (per non creare allarme corrispondente alla gravità della situazione) si rafforza.

Fra 27 (dati ufficiali) e 87 (il maggior numero di morti a Bolzano rispetto al 2019) c’è una grande differenza, – denuncia Forest – . Se la si nascondesse non sarebbe leale verso l’opinione pubblica. E non ci sono i dati provinciali, dove il trend potrebbe essere lo stesso“.

Parallelamente alla richiesta di Forest il consigliere provinciale Alessandro Urzì, interessato da Forest, farà una richiesta analoga di Commissione d’inchiesta anche in Provincia, da cui sono usciti i dati “tranquillizzanti” di “soli” 139 caduti per Covid (ad inizio aprile, oggi 245), quando se il trend fosse lo stesso di Bolzano potrebbero essere di letteralmente centinaia di più, anche se non “registrati” come tali.

Appunto non ci sono ancora tutti i dati di tutto aprile. La questione evidentemente non finisce qui.



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