Alto Adige
Morte Emily, protesta Heimatbund. Lang accusa: “Media italiani contro il gruppo tedesco”
Contro la polemica sul mancato bilinguismo dei cartelli, potenzialmente “responsabili” della morte della piccola Emily Formisano che il 4 gennaio ha perso la vita in un incidente con lo slittino sul Corno del Renon, l’Heimatbund mette in guardia “dall’agitazione mediatica nei confronti del gruppo di lingua tedesca“.
Lo fa in una nota l’Obmann della lega patriottica sudtirolese Roland Lang. Dispaccio in cui specifica che “l’Heimatbund altoatesino esprime la sua più profonda solidarietà alla famiglia reggiana”.
SHB lancia successivamente il suo j’accuse, in particolare ai media italiani, di cogliere questa tragedia come un’occasione per lanciare una campagna di diffamazione e di stampo nazionalista contro tutti i tedeschi dell’Alto Adige, minando così la convivenza pacifica.
“Come riportato oggi dal quotidiano domenicale “Zett” e dal quotidiano italiano “Corriere dell’Alto Adige – prosegue la nota – la madre del bambino era stata informata dei pericoli della pista e della mancanza di attrezzature per i due figli da un esperto di slittino sulla funivia. Non avevano scarpe adatte e nessun casco con loro. Inoltre, probabilmente inavvertitamente, si sono recati alla stazione a monte invece che alla stazione intermedia, dove inizia la pista da slittino“.
Se così è, secondo il presidente di SHB, ricondurre la tragedia alla mancata segnalazione bilingue sarebbe “una falsazione mediatica senza precedenti“.
Lang se la prende in particolare con Radio1, quando per l’edizione di oggi (6 gennaio) alle 7 del mattino, attribuirebbe già la morte del bambino all’unica segnaletica monolingue tedesca del comprensorio sciistico del Renon, “senza nemmeno menzionare che il 99% di questi è bilingue e che sono allegati anche i pittogrammi utilizzati a livello internazionale“.
Per Lang la tragedia avrebbe potuto colpire anche una famiglia i cui genitori non capiscono né l’italiano né il tedesco.
“La tragedia sul Renon – conclude Lang – è stata una catena di sfortunate coincidenze, ma dimostra quanto possa essere pericolosa la pratica dello slittino con attrezzature inadeguate. Tuttavia, dovremmo lasciare alla Procura il chiarimento esatto dell’incidente. Biasimare unilateralmente per motivi politici o nazionalistici è del tutto fuori luogo, data la morte di un minore”.
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