Merano
Merano ancora più ecologica con la nuova centrale biomasse

La nuova centrale a biomasse in via Rabbiosi permetterà di risparmiare ogni anno 5.500 tonnellate di CO2. I lavori inizieranno a breve. L’impianto dovrebbe entrare in funzione e riscaldare le case dei meranesi già il prossimo inverno.
Le caratteristiche salienti dell’impianto sono state illustrate oggi in conferenza stampa dal sindaco Paul Rösch, dall’assessora all’ambiente e dall’amministratore delegato di Alperia Ecoplus Günther Andergassen.
Come noto la serata informativa pubblica per presentare il progetto alla cittadinanza è stata rinviata a causa della diffusione del coronavirus.
“Ci siamo impegnati molto per questa centrale a biomasse: è un punto importante del programma di governo di questa legislatura che volge ormai al termine e un importante passo avanti nella lotta contro i cambiamenti climatici“, ha ribadito il sindaco Rösch.
La rete del teleriscaldamento verrà ampliata
La realizzazione dell’attuale rete del teleriscaldamento, lunga 40 chilometri e dotata di quattro generatori di calore, è iniziata nel 2006.
La rete rifornisce oltre 5.100 nuclei famigliari e 473 aziende ed edifici pubblici. Secondo le stime dei tecnici, grazie a questa rete, vengono immesse annualmente nell’aria 8.800 tonnellate di CO2 in meno rispetto al 2006, e ciò nonostante il calore venga ancora generato dalla combustione di gas metano.
Nella nuova centrale a biomasse verrà invece bruciata risulta legnosa. In tal modo l’impianto ridurrà la dipendenza da combustile di origine fossile e soprattutto utilizzerà una fonte rinnovabile: nel processo di combustione della risulta legnosa solo la quantità di CO2 che le piante hanno assorbito durante il loco ciclo di vita.
La legna proveniente da boschi coltivati in modo sostenibile non aumenta quindi la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera.
“La nuova centrale permetterà di risparmiare 5.500 tonnellate di CO2 all’anno e contribuirà quindi in misura sostanziale a raggiungere gli obiettivi che il Comune di Merano si è prefissato nella tutela del clima“, ha sottolineato Rohrer.
Nei prossimi anni la rete del teleriscaldamento verrà ampliata. Con l’aumento degli utenti crescerà anche la richiesta di energia termica, che potrà essere soddisfatta grazie alla nuova centrale a biomasse.
“La nuova centrale disporrà di un generatore con una potenza di 8 MW che potrà produrre fino a 27.000 MWh di energia termica ogni anno, all’incirca l’energia necessaria per scaldare 2.500 appartamenti di 100 metri quadrati e non sottoposti a particolari interventi di risanamento energetico. Inoltre verrà installato anche un generatore a metano, che entrerà in funzione nel caso dovessero essere effettuare riparazioni al generatore a biomasse“, ha spiegato Andergassen.
“Per la fornitura della risulta legnosa nell’impianto di Alperia verrà osservati gli stessi criteri di controllo della qualità adottati negli altri impianti a biomasse (Silandro, Chiusa, Sesto e Lazfons). Per ridurre le emissioni di polveri fini e ossidi di azoto verranno impiegate diverse soluzioni tecnologiche all’avanguardia.
In tal modo verrà assicurato il rispetto dei limiti di emissione e minimizzato l’inquinamento atmosferico. Le emissioni dell’impianto corrisponderanno più o meno a quelle prodotte da 50 stufe a legna tradizionali“, ha aggiunto.
L’impianto in funzione nel 2021
I lavori per la costruzione della centrale inizieranno la settimana prossima. L’impianto dovrebbe entrare in funzione e riscaldare le case dei meranesi già il prossimo inverno.
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