Alto Adige
Mascherine, nuova ordinanza confermata. Multa di 280 euro, attività motoria entro 200 metri
E’ stata approvata ieri (6 aprile 2020) la nuova ordinanza n. 18 firmata dal presidente della Provincia Arno Kompatscher che contiene linee guida su mascherine, commercio al dettaglio, volontariato nelle case di riposo, riunioni virtuali dei consigli comunali e comunità comprensoriali e misure più severe per la protezione contro il nuovo coronavirus.
Obbligatorio coprire naso e bocca quando si è fuori casa
Quella che finora era stata una semplice raccomandazione diventa ora un obbligo. Il presidente Kompatscher annuncia: “Da martedì 7 aprile sarà obbligatorio per tutti gli altoatesini coprire la bocca e il naso quando si svolgono attività o movimenti consentiti al di fuori della propria abitazione e quando si ha contatto con altre persone“.
Questa regola vale per tutte le persone in Alto Adige sopra i due anni di età, e sempre quando si incontrano altre persone, anche al chiuso, ad esempio quando si fa la spesa o si lavora. Il rispetto di questa prescrizione sarà controllato e, se necessario, eventualmente sanzionato con una multa.
Le multe per inadempienza sono quelle previste per tutte le altre violazioni delle misure preventive contro la diffusione del Covid-19.
Per coprirsi si può usare una sciarpa, uno scaldacollo, un foulard, un fazzoletto da collo, una maschera protettiva o anche una maschera cucita artigianalmente. Restano comunque in vigore tutte le altre istruzioni per gli spostamenti all’aperto: ad esempio di muoversi da soli, mantenere la distanza dalle altre persone e lavarsi le mani frequentemente.
Proteggere la bocca è un prerequisito per ridurre le restrizioni
Secondo Kompatscher la mascherina è un importante prerequisito per il graduale ritorno alla normalità. “Sta a noi decidere se restare a casa per un altro mese o indossare diligentemente la mascherina per poter entrare presto in un’altra fase con meno restrizioni” sottolinea il presidente.
Coprire naso e bocca riduce il rischio di infezione e la diffusione del virus attraverso le goccioline di saliva emesse quando si tossisce, starnutisce o anche semplicemente parlando, ha ricordato Kompatscher, facendo riferimento a numerosi esperti e rinomate istituzioni del settore che si sono chiaramente espresse a favore di questa scelta. In altri paesi come l’Austria o in altre regioni in Italia, ad esempio in Toscana e in Lombardia, l’uso della mascherina è già obbligatorio.
I Comuni possono rafforzare le misure di protezione
Nell’ordinanza si raccomanda ai sindaci di verificare la necessità di eventuali misure aggiuntive per contenere la diffusione del nuovo coronavirus nel loro Comune. Tali misure supplementari dovrebbero essere adottate dai sindaci se il numero di infezioni nella loro comunità è in forte aumento, se la densità della popolazione è particolarmente elevata o se i cittadini non si attengono alle misure prescritte.
Le misure adottate non devono tuttavia porsi in contrasto a quelle già disposte con le ordinanze presidenziali per quanto concerne l’attività motoria consentita e i dispositivi di protezione individuale. Inoltre, i Comuni devono notificare le loro misure supplementari al presidente della Provincia e al Commissario del Governo.
I negozi di rivendita al dettaglio possono vendere articoli di cancelleria e beni di consumo
Una novità riguarda gli operatori del commercio al dettaglio che hanno il permesso di vendere alimenti e prodotti di prima necessità anche in tempi di coronavirus. L’ordinanza consente loro la vendita di articoli di cartoleria e di altri oggetti di consumo giornaliero, a condizione che la vendita di tali ultimi oggetti sia assolutamente marginale rispetto alla vendita dei generi alimentari e di prima necessità.
Gli studenti delle scuole professionali maggiorenni possono aiutare nelle case di riposo
Ad integrazione dell’ordinanza n.11/2020, il provvedimento odierno include tra il personale reclutabile su base volontaria anche gli studenti maggiorenni dell’ultimo anno delle scuole professionali per le professioni sociali. Il periodo di attività prestato presso le residenze per anziani (RSA) o altre strutture sociosanitarie è considerato, in sede di valutazione formativa finale, quale credito scolastico.
I consigli comunali e le comunità comprensoriali possono riunirsi in videoconferenza
L’ordinanza integra infine le disposizioni relative alle sedute degli organi collegiali degli enti locali del territorio provinciale, da svolgersi in videoconferenza o con modalità analoghe, anche quando tale possibilità non è regolamentata dagli enti medesimi e anche in deroga alla disciplina ordinariamente applicabile.
È in ogni caso necessario assicurare il rispetto dell’identificazione dei partecipanti, l’invio della comunicazione di convocazione almeno 24 ore prima dell’inizio della seduta, la pubblicità (anche in forma di pubblicazione successiva della registrazione della seduta, per i consigli comunali o le assemblee comprensoriali), e la regolarità dello svolgimento delle sedute, anche con riferimento all’assistenza del/della segretario/a comunale o comprensoriale.
Il/la Sindaco/a o il/la Presidente del Consiglio comunale o dell’Assemblea comprensoriale, ove previsto/a, possono disciplinare gli aspetti di dettaglio, sia organizzativi che di funzionamento della seduta.
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